Storia

Tempo di restauri a Roma

I monumenti più belli della Capitale bisognosi di urgenti restyling

Dopo l’avvio dei restauri presso alcuni dei monumenti più significativi della capitale, dal Colosseo ad alcune tra le fontane berniniane più note come la Barcaccia di Piazza di Spagna e la Fontana del Tritone di Piazza Barberini, il Campidoglio prevede numerosi restauri in questo 2014.

A partire dai discussi lavori di valorizzazione del Museo della Civiltà Romana, all’Eur. Infatti per delle violazioni alle norme sulla sicurezza dal 28 gennaio la Sovrintendenza capitolina ha disposto «una interdizione» delle sale fino a data da definirsi. Ed è questo quello che preoccupa di più studiosi e visitatori, il fatto che non vi sono notizie riguardo l’effettiva durata di questo restauro, in uno dei poli più importanti per l’Archeologia Classica e la Topografia Antica.  “Sarà una interdizione parziale, che va intesa come un segnale di attenzione verso questa struttura che si porta dietro da anni grandi problemi. Inizieremo i lavori di adeguamento e nel frattempo le sale aperte saranno visitabili gratis” rassicura l’assessore alla cultura Flavia Barca.

Nel frattempo il sindaco Marino porta avanti una missione di ricerca di sponsor privati per restaurare e valorizzare l’immenso patrimonio artistico della capitale, dando una spinta al turismo. Innanzitutto è stato fatto un dossier su otto siti archeologici da salvare, una sorta di censimento che mostra i luoghi storici più sofferenti e bisognosi di un restyling.

Primo tra tutti il Mausoleo di Augusto. Perché mentre il primo imperatore viene contemplato e osservato nella mostra a lui dedicata in occasione del bimillenario dalla morte, il suo monumento funebre è uno dei siti in totale abbandono. Il recupero di questa tomba della famiglia imperiale ha un costo stimato intorno ai quattro milioni.

Altri due milioni occorrerebbero per riportare in auge le Terme di Traiano sul Celio, il Ludus Magnum e il Tempio di Giove (per osservare il quale si vorrebbe creare una passerella all’interno dei Musei Capitolini).

Per questi lavori la caccia al mecenate è aperta. Un primo candidato intenzionato a risollevare le sorti della Roma antica sembrerebbe essere il CEO di Coca Cola Muhtar Kent, propenso a una raccolta fondi. Il Campidoglio fa sapere che in ogni caso non verranno poste etichette griffate sotto i monumenti, si cercano infatti filantropi e non sponsor veri e propri.

Cinzia Colantoni