Cinema ENTERTAINMENT

Robocop

Al cinema dal 6 febbraio il reboot del film cult anni ’80

Il riavvio, o in inglese reboot, è il termine con cui nell'industria mediatica si indicano prodotti (in genere film ma anche videogiochi) appositamente realizzati per tentare di dare un nuovo slancio a prodotti in calo di popolarità. Il reboot prevede un nuovo inizio, con la totale o parziale riscrittura degli eventi avvenuti nella saga originaria.

Dopo la doverosa premessa, parliamo brevemente di Robocop, il reboot diretto da Josè Padilha, enfant prodige del cinema brasiliano, dell’omonimo film degli anni Ottanta. Chi è Padilha? Beh, il suo Tropa de Elite - Gli squadroni della morte è stato un successo commerciale e di critica, visto da oltre 11 milioni di spettatori in Brasile e poi vincitore dell'Orso d'oro a Berlino nel 2008.

In questo nuovo Robocop, nei panni dell’agente della polizia destinato a divenire l’uomo-macchina più famoso d’America troviamo Joel Kinnaman (Millennium - Uomini che odiano le donne), al suo fianco un notevole cast: Gary Oldman interpreta il capo della Omni Foundation, Michael Keaton è l’amministratore delegato della OmniCorp, Abbie Cornish nel ruolo della moglie di Alex Murphy e Samuel L. Jackson è Pat Novak, critico televisivo.

Chi denigra la nuova versione sostanzialmente dice che le buone premesse di dissolvono in un blockbuster, che è una parodia senza il sarcasmo dell’originale, con una pessima sceneggiatura che unita ad una suddivisione dicotomica dei ruoli fa capire esattamente tutto quello che succederà.

Chi invece la elogia dice che è più apertamente politico, che la satira contro i media e il neocolonialismo funziona abbastanza bene, che è “pulito”, con una apprezzabile regia delle scene d'azione. Il discorso di fondo sul libero arbitrio poi viene messo in parallelo con l'invadenza fomentata dalla necessità del mantenimento dell'ordine, e quel che ne vien fuori convince abbastanza da fomentare ulteriore discussione.

Nel 1987 i filmmaker hanno usato l’animazione stop motion per creare i modelli di robot ED-209, nel reboot ricco di azione e di scene inedite si è invece scelto di utilizzare innumerevoli effetti visivi. “Quando si vedono i robot ED-209 del film originale, è un momento memorabile, ma all’epoca quel genere di animazione si scontrava con i limiti nei movimenti della macchina da presa o della composizione delle riprese – ha raccontato il supervisiore effetti visivi James E. Price - Ora, siamo in grado di utilizzare strumenti moderni e c’è una maggiore flessibilità. Abbiamo potuto integrare i movimenti e ottenere sofisticate composizioni di immagini”.

“Ci stiamo avvicinando ad un mondo in cui la guerra sarà automatizzata. I robot prenderanno il posto dei soldati e dei poliziotti – ha spiegato invece il regista - E proprio in questo periodo hanno luogo accese discussioni sui droni, che non sono automatizzati, ma guidati a distanza da essere umani, che osservano il territorio e decidono quando premere il grilletto. Ma cosa accade quando sarà un software, un algoritmo, a prendere una decisione simile?”.

Massimo Lanzaro