In Back to Black, un nuovo documentario della casa di produzione Eagle Rock, arriviamo ad ascoltare registrazioni inedite della musica di Amy Winehouse che non sono mai state ascoltate prima.
Nel documentario la sua voce cupa e inconfondibile riempie la stanza. L'impatto emotivo è incredibile.
Ma, in Back to Black, si verifica così tante volte che crea quasi disagio - un ricordo doloroso della persona che non è più nella stanza.
Il disagio di queste scene è quello che riassume il problema essenziale di fare un film su un musicista dopo la sua morte. Quello che finiamo per osservare è una bobina cha va in "play" e poi in "pausa" sulla voce di questo artista, che svanisce dal suo contesto. La registrazione viene quindi interrotta in modo che gli altri possano costruire una narrazione attorno alla pellicola.
Il film uscirà il 2 novembre. Sulla scia dell'uscita di Back to Black, il padre di Amy, Mitch Winehouse, ha anche annunciato un film biografico di Hollywood realizzato da Monumental Pictures, diretto dai produttori Alison Owen e Debra Hayward.
Nel frattempo, Amy andrà anche in tournée; o almeno, un suo ologramma, creato dalla compagnia americana Base Hologram... confermandosi come un'artista indimenticabile ed immortale.
