NEWS Serie TV

“Attenti a quei due”, il fascino glamour della serie anni ’70

"Attenti a quei due" (titolo originale "The Persuaders!") è una serie televisiva britannica del 1971 che ha saputo mescolare con abilità commedia, azione e glamour. Creata da Robert S. Baker, la serie è stata trasmessa per la prima volta sul canale ITV nel Regno Unito e sulla rete ABC negli Stati Uniti. Nonostante la sua breve durata di una sola stagione, con 24 episodi, "Attenti a quei due" ha lasciato un'impronta indelebile nella storia della televisione e nel ricordo di una intera generazione, grazie soprattutto alla chimica tra i suoi protagonisti e alla sua atmosfera distintiva.

Trama e Personaggi

La serie ruota attorno a Lord Brett Sinclair (interpretato da Roger Moore) e Danny Wilde (interpretato da Tony Curtis), due playboy internazionali con stili di vita molto diversi ma entrambi irresistibili. Brett è un nobile inglese sofisticato e di classe, mentre Danny è un industriale americano arricchitosi grazie alla propria determinazione e scaltrezza. Nonostante le loro differenze, i due sono costretti a collaborare per risolvere casi criminali su richiesta del giudice in pensione Fulton (Laurence Naismith), che li recluta con la minaccia di rivelare alcuni loro segreti compromettenti.

La dinamica tra Sinclair e Wilde è il cuore della serie: Brett è il gentiluomo impassibile, dotato di un'incredibile eleganza e di un’ironia sottile, mentre Danny è l'americano impulsivo, energico e con un'innata capacità di finire nei guai. Questo contrasto, abilmente sfruttato dagli sceneggiatori, crea situazioni comiche e avvincenti, con dialoghi brillanti e battute fulminanti.

Produzione e Ambientazione

"Attenti a quei due" è stata girata in location spettacolari, che spaziano dalle coste della Francia alla campagna inglese, passando per le vivaci strade di Londra e New York. Questa varietà di ambientazioni ha contribuito a dare alla serie un aspetto cosmopolita e un fascino internazionale. La produzione, nonostante l'ambientazione europea, è stata realizzata con un occhio attento al mercato americano, cosa evidente nell'inclusione di un attore di Hollywood come Tony Curtis.

Roger Moore, che più tardi sarebbe diventato famoso per il suo ruolo di James Bond, ha portato nel personaggio di Brett Sinclair quel mix di fascino e nonchalance che avrebbe poi caratterizzato la sua interpretazione dell'agente 007. Tony Curtis, invece, ha offerto una performance vivace e dinamica, che ha permesso di creare un contrasto perfetto con l'eleganza di Moore.

Aneddoti dal Set

La produzione di "Attenti a quei due" è stata costellata di aneddoti curiosi e divertenti. Uno dei più noti riguarda il rapporto tra i due protagonisti. Nonostante l'evidente chimica sullo schermo, le personalità di Moore e Curtis erano abbastanza diverse nella vita reale, portando a momenti di tensione ma anche a episodi di grande complicità.

Tony Curtis, famoso per il suo temperamento estroverso e talvolta imprevedibile, aveva l'abitudine di arrivare in ritardo sul set, cosa che irritava profondamente Roger Moore, noto per la sua puntualità britannica. Tuttavia, questa frizione iniziale si trasformò in rispetto reciproco e alla fine in una vera e propria amicizia. Moore, in diverse interviste, ha raccontato come Curtis lo facesse ridere con le sue battute improvvisate e i suoi comportamenti eccentrici.

Un altro aneddoto interessante riguarda la sigla della serie, composta da John Barry, celebre per le colonne sonore dei film di James Bond. Barry creò un tema musicale che divenne immediatamente iconico, caratterizzato da un ritmo incalzante e sofisticato, perfettamente in linea con l'atmosfera della serie. La sigla, insieme alle immagini glamour dei due protagonisti, contribuì a creare l'immagine distintiva di "Attenti a quei due".

Durante le riprese, non mancarono gli incidenti. In un episodio, Curtis dovette girare una scena di combattimento particolarmente intensa e, nonostante la presenza di stuntmen, insistette per fare alcune delle acrobazie da solo. Questo portò a qualche contusione e a un paio di costole incrinate, ma Curtis, con il suo spirito indomabile, continuò a lavorare senza lamentarsi troppo.

Impatto e Eredità

"Attenti a quei due" non fu un immediato successo di ascolti, specialmente negli Stati Uniti, dove il pubblico sembrava meno ricettivo alla commistione di humour britannico e avventura internazionale. Tuttavia, nel Regno Unito e in molti altri paesi europei, la serie divenne un vero cult, e così in Italia. La sua longevità è testimoniata dal fatto che ancora oggi viene riproposta in televisione e ha un seguito di appassionati che ne celebrano l'originalità e lo stile.

Un aspetto che ha contribuito al fascino duraturo della serie è senza dubbio la qualità della produzione. Gli episodi erano girati con grande attenzione ai dettagli, dalle scenografie lussuose ai costumi eleganti, e la fotografia era curata per esaltare le location esotiche. Inoltre, la serie beneficiava di una scrittura intelligente e di dialoghi brillanti, che non sono invecchiati col passare degli anni.

Critica e Riconoscimenti

La critica ha spesso lodato "Attenti a quei due" per la sua capacità di mescolare con eleganza diversi generi. La serie è stata apprezzata per il suo umorismo sofisticato, la qualità delle interpretazioni e l'abilità nel creare storie avvincenti. Anche se non ha ricevuto molti premi durante la sua messa in onda, il riconoscimento è arrivato col tempo, con numerose retrospettive e analisi che ne hanno celebrato l'importanza nella storia della televisione.

Roger Moore ha spesso ricordato "Attenti a quei due" come una delle esperienze più divertenti della sua carriera, definendo il ruolo di Brett Sinclair come uno dei suoi preferiti. Tony Curtis, dal canto suo, ha sempre parlato con affetto della serie, nonostante le difficoltà incontrate durante le riprese.

"Attenti a quei due" rimane un gioiello della televisione degli anni '70, un esempio di come la combinazione di talento, stile e umorismo possa creare qualcosa di veramente speciale.

La sua eredità vive ancora oggi, dimostrando che, anche dopo decenni, il fascino di Brett Sinclair e Danny Wilde non si è affievolito.