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Cinzia Mai: più “VERA” che mai! [INTERVISTA]

Cinzia Mai è una cantautrice originaria di Milano dalle spiccate doti artistiche. Fin dall'infanzia coltiva il suono della parola, ed è dalla scrittura che inizia il percorso al cantautorato, seguendo uno stile narrativo composto d'immagini ed evocazioni. Recentemente è uscito il suo nuovo Ep dal titolo "VERA", e ne abbiamo approfittato per approfondire con lei alcuni aspetti della suo percorso artistico.

- Benvenuta su Il Quorum Cinzia. Partiamo subito con un bella presentazione: raccontaci qualcosa di te e della tua musica!

Cinzia Mai è una cantautrice, è una donna che ama la musica, è una mamma di due bambine splendide ed una grande sognatrice.

La passione per la musica nasce e cresce con me. Mi sono accorta, fin da piccola, che inventare canzoni sia in italiano, sia in un finto inglese... tutto suoni e nessun significato, mi dava una grande soddisfazione, oltre che divertirmi molto.

Alle elementari scrivevo un diario poco segreto e vi annotavo pensieri e poesie. La mia maestra scoprì questa mia passione ed un giorno mi fece recitare uno dei miei componimenti davanti alla classe e alla direttrice della scuola, quella fu la mia prima esibizione pubblica.

L'incontro con Andrea Rodini, maestro nel canto e nell'interpretazione, segna una maturazione artistica e sonora. Nel 2008 ho l'opportunità di diventare la solista del gruppo swing "The Lady & The Colours Orchestra" con cui inciderò un disco contenente 8 classici dello swing.

Nel settembre del 2010 supero le selezioni per essere ammessa alla Scuola Civica di Jazz di Milano, dove mi diplomerò in Canto. All'interno della Scuola Civica di Jazz ho la possibilità di studiare, oltre che con Laura Fedele, con il maestro Paolo Tomelleri, con cui mi esibirò anche negli anni seguenti al diploma.

Nel frattempo, continua l'amore per la scrittura ed il cantautorato e, grazie alla collaborazione con Roberto Pace, nasce il mio primo disco, "Parla". Roberto cura anche gli arrangiamenti del secondo disco "Come Sono Come Te". Gli anni londinesi segnano una nuova svolta; è qui che incontro Dj Laps, con cui intraprendo il progetto "The Book of Changes", frutto di una nuova sperimentazione vocale e sonora, immersa in ambienti musicali elettronici, jazz ed hip hop. Nel 2019 divento mamma e, insieme alla mia prima bambina, Winifred, nascono anche due nuovi brani "Fila di Animali" e "Quando Ridi". Nel 2023 torno in studio e realizzo l'Ep "VERA", che contiene due brani: "Vera" e "Il Mio Pianeta", dalle spiccate sonorità elettroniche. Quello che muove i miei lavori continua ad essere la scrittura, amo il suono delle parole e la costruzione di melodie che, pur utilizzando un linguaggio elaborato, risultano orecchiabili e cantabili.

- Bene, e quale musica ascolti nel tuo tempo libero? Quali artisti ti ispirano?

La mia conoscenza della musica passa attraverso l'ascolto dei nostri cantautori, da Battisti a De Gregori, da Tenco a Rino Gaetano, potrei nominarne molti altri, perché la scrittura di questi musicisti mi ha affascinato e accompagnato per anni. Ci sono state due cantautrici importanti nella mia formazione, Carmen Consoli e Cristina Donà, loro sono sicuramente la fonte d'ispirazione per quanto riguarda la scrittura femminile; due grandissime artiste che ammiro molto. Oltre al cantautorato, sono sempre stata attratta dalla musica elettronica; quella degli Air, dei Goldfrapp, dei Massive Attack, dei Portishead... Oggi ascolto davvero tanta musica, soprattutto con le mie bambine e di tanti generi diversi; dai Beatles a Billie Eilish, da Meg ai Fleet Foxes, oltre al jazz naturalmente, che è stato parte del mio percorso di studi.

- Sei uscita recentemente con "VERA" un Ep composto da due tracce in formato di pop-elettronica, raccontaci questa evoluzione musicale e qualcosa riguardo quest'ultimo progetto.

"VERA" contiene due brani, uno più recente che dà il titolo all'Ep ed uno scritto qualche tempo fa, "Il Mio Pianeta".

"Vera" per me simboleggia un passaggio ed una presa di coscienza, a volte bisogna rinunciare ad un'idea, all'idea di come avremmo voluto essere, di come avremmo voluto agire; rinunciare alle aspettative e persino alle "ricompense" che pensavamo di meritare lungo il percorso, il risarcimento per aver sofferto o esserci sacrificati. Con questo brano volevo dire nel modo più viscerale che possiedo: "Vai e vivi, non voltarti indietro, vai e scopri chi ancora puoi essere, cosa ancora puoi realizzare...".

"Il Mio Pianeta", invece, affronta sogni e paure. A volte le cose avvengono ma non nel momento in cui pensavamo che sarebbero accadute, dobbiamo aspettare che i pianeti compiano i loro transiti, dobbiamo trovare la forza di avere pazienza, la forza di continuare a credere in un progetto, in un sogno. Perché le nostre paure più profonde si celano proprio nell'amore che riponiamo nelle cose o nelle persone ed i "Pianeti" dall'alto riescono a vederle e a riconoscerle.

"VERA" è la conseguenza di ciò che è stato e che ho vissuto negli anni precedenti, sia da un punto di vista musicale che personale. Tutti i miei lavori sono legati da un filo profondo e "Vera" non fa eccezione. Anzi, riesce a raccogliere sia i miei lavori nati in Italia, sia quelli nati a Londra, dato che sono tornata a scrivere in italiano ma ho mantenuto sonorità più legate al mondo londinese che ho vissuto.

- Parliamo anche delle tue esperienze musicali e dei tuoi album precedenti. Quali sono "le tappe fondamentali" del tuo percorso artistico che consiglieresti ad un nuovo ascoltatore?

Di sicuro consiglierei l'album "Come Sono, Come Te". È un disco a cui tengo molto. Molto voluto e curato. Tutte le canzoni sono state scritte nell'arco di 6 mesi.

Volevo che ci fosse un filo conduttore all'interno di questo lavoro e, infatti, i brani sono nati uno di seguito all'altro, in modo quasi spontaneo, come se avessero l'esigenza e l'urgenza di esistere e di coesistere. Le canzoni sono ispirate a persone e fatti accaduti, a momenti di vita ed esperienze personali.

Come nel lavoro discografico precedente, "Parla", ho cercato di dare voce anche agli altri. Ci sono brani a cui sono molto affezionata come "Shopping disperato", "La tua Felicità" e "Come Sono", quest'ultimo è una dedica alle donne, a tutte coloro che hanno vissuto sulla propria pelle atti di discriminazione o violenza, è un brano che parla di rinascita e di consapevolezza del dolore.

- Come giudichi questa fase della tua vita? Ti senti in un momento positivo di crescita?

Mi piace dire che "mi sento sempre in un momento di passaggio, su di un’onda che non si infrange". Sono alla ricerca di quello che mi fa stare bene, non si può mai smettere di procedere e sentirsi arrivati.

- Cinzia, quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Vorrei poter andare avanti riprendendo alcuni lavori del passato, quelli più sottovalutati e meno diffusi. Vorrei poter registrare nuovamente alcuni brani e dargli nuova vita. Forse, come dico ne "Il Mio Pianeta" può essere giunto un momento buono per realizzare alcuni sogni o completare quei lavori lasciati "nel cassetto".

- ...Ed il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno?

Il bicchiere temo sia mezzo vuoto, lo dico con sincerità ed anche un pizzico di autocritica. Avrei voluto di più per la mia musica ed i miei lavori, avrei desiderato un pubblico più ampio. Il risvolto positivo però, è quello di aver sempre pensato che, nonostante i numeri, gli ascolti e la visibilità, non avrei mai smesso di far musica. Scrivo ancora, creo melodie, ho pubblicato diverse cose negli ultimi anni e sono contenta di averlo fatto.