NEWS

Emanuele Scataglini: “THE CAROUSEL e la mia giostra emotiva”

Come in passato è già accaduto, accogliamo su Il Quorum le suggestioni musicali di Emanuele Scataglini, artista eclettico in grado di spaziare attraverso molteplici generi, proponendosi sempre con nuovi spunti di riflessione. In questo caso con il progetto THE CAROUSEL, dedicato interamente all’idea del viaggio, svolto lungo diverse tappe emotive che toccano stili e culture diverse in un metissage di ampio respiro.

– Benvenuto ad Emanuele Scataglini. Parliamo subito di “THE CAROUSEL, il suo nuovo progetto musicale.

Si tratta di un lavoro distribuito in diverse uscite, in cui tema principale è il viaggio.

La prima parte è dedicata alle Americhe, due continenti con grandi tradizioni sonore ancora oggi protagoniste del mercato musicale mondiale. Tango, bossanova e blues sono solo alcuni stili che ho toccato con le prime tre canzoni, rispettivamente Gypsy Tango, Sunset in South America e On the River. Chiaramente, un contributo parziale ad un mondo musicale molto vasto che ho voluto evidenziare con dei brani che raccontassero una caratteristica di quel continente, ovvero la commistione di culture e il metissage musicale che ne deriva.

– Siamo alla seconda uscita, dedicata alla nostalgia, con due brani. Ce ne parli.

I due brani affrontano la tematica del viaggio come nostalgia. La musica è arte del tempo per definizione. Esiste poiché nella nostra mente vi è la capacità di connettere istanti differenti, anticipare e ricordare. La fenomenologia ha descritto pienamente questo processo interiore: la nostra coscienza non concepisce il mondo come una successione distinta di attimi, ma come un flusso continuo, dove ciò che viene anticipato è legato a ciò che era.

La musica è l’arte più potente nel risvegliare i nostri ricordi. Infatti, tutti associano le canzoni a periodi diversi della vita. Il sentimento della nostalgia può quindi essere ben espresso da delle canzoni. La nostalgia è elemento essenziale del viaggio come lo stupore e il senso di libertà.

La nostalgia è poi legata al nostro passato e può essere vissuta sia in senso negativo, ovvero impossibilità di accettare il presente e il futuro, sia come punto di forza per evolvere e continuare il viaggio della vita. Noi oggi viviamo, in un eterno presente generato dai mezzi digitali. Il messaggio quotidiano è che dobbiamo essere felici e non pensare al futuro o al passato.

L’uomo, però, non può rinunciare alla sua dimensione interiore che è fatta da emozioni stratificate nella coscienza. Oggi non solo è importante non dimenticare il passato, conoscere la storia, ma anche capire che esiste una dimensione storica sia individuale che collettiva. La nostalgia è un’emozione che quando non è ruminazione, è una forza da cui attingere per vivere il presente anche in funzione del futuro.

Questi due brani sono complementari come concetto e stile.

The Carousel  è un viaggio poetico che esprime diversi contenuti, la vita dei nomadi, dei giostrai e dei circensi, lo stupore dei bambini di fronte a questo gioco del passato che però attira anche oggi, infine è la nostalgia dell’infanzia. È un valzer lento, dolce con sonorità che ricordano la musica popolare.

Il secondo, Melancholy Is Inside Me, è un brano Rock con un ritmo formato da drums e djembe, con un’armonia blues. È il racconto emotivo di un paesaggio interiore.

– Torniamo sul tema della “nostalgia”, cosa significa per lei? E cosa rapportandola all’idea del viaggio?

Per prima cosa distinguerei la nostalgia dal vintage, il culto estetico del passato. La nostalgia ha radici profonde, è sicuramente un sentimento che è stato reso evidente dalla cultura romantica. Il vintage, invece, è un culto esteriore, materiale del passato.

Lucrezia Ercoli parla nel suo libro Yesterday, di filosofia della nostalgia della nostalgia come gusto del retrò, come desiderio di rifugiarsi nel passato, perché il presente appare incerto e opaco.

Sono d’accordo in parte su questa interpretazione: questo rivolgersi al passato può essere interpretato come crisi del presente.

Da parte mia, invece io penso alla nostalgia in senso poetico e filosofico. La mia idea è diversa da quella di Montale dove il ricordo mette in crisi il concetto stesso di esistenza, ricordare vuol dire rendersi conto che tutto svanisce e la realtà è illusione. In Proust la memoria deve essere oggetto di ricerca, un movimento all’indietro che finisce per coinvolgere anche la vita presente. La mia idea di nostalgia è molto più simile al pensiero filosofico di Bergson che ritiene  la nostalgia un  sentimento necessario per comprendere il futuro. Il ricordo del passato arriva all’improvviso ed è un punto essenziale per capire il mondo e noi stessi.

Per me la nostalgia ci permette di pensare ad ogni luogo come la propria casa, come il luogo che fa per noi, è l’essenza del viaggio.

Novalis lo riteneva il sentimento essenziale per accedere alla conoscenza filosofica.

– Ed in termini di nostalgia, quali viaggi le hanno lasciato dentro questa forte emozione?

L’Africa ti lascia sempre qualcosa dentro di indelebile, tu capisci che quella è la prima casa. Noi siamo figli di quel  continente meraviglioso, quando avremo distrutto l’Africa con il nostro capitalismo nucleare, avremo distrutto noi stessi.

L’Africa è nostalgia delle nostre origini, delle nostre radici.

Anche qui naturalmente eviterei di pensare a quel continente con gli occhi di Hollywood, ma piuttosto con il cuore di Leopold Senghor, che è stato presidente del Senegal e grande poeta.

– A quando le future release di questo progetto?

Il prossimo capitolo sarà dedicato ai luoghi misteriosi e magici e sarà in uscita ad inizio luglio.