La domanda potrebbe sembrare oziosa, di quelle che si fanno al bar o tra gli amici giusto per passare il tempo. E invece come spesso accade nella scienza sono proprio le domande apparentemente più banali e comuni a rappresentare un fertile terreno di ricerca. A spiegarci in altre parole come funziona il nostro cervello di fronte a condizioni di scelta e opportunità.
A dimostrazione di quanto la domanda sull'uovo o la gallina sia importante per capire come funzioniamo c'è lo studio pubblicato da un team di ricercatori dell'Università di Padova sulla prestigiosa rivista statunitense Neuroimage. La ricerca ha coinvolto oltre 1200 individui scelti sulla base di diverse caratteristiche cognitive, di personalità e di comportamento. Un range ampio di tratti e funzioni che sulla base della scelta effettuata sono state distribuite all'interno di un triangolo cartesiano. Più che l'uovo o la gallina, che per quanto affascinante nel suo sapore vintage rappresentava una scelta poco allettante per i candidati, la ricompensa prevedeva ad esempio $ 100 subito (ricompensa immediata), oppure $ 200 tra un mese (ricompensa posticipata).
I risultati sono stati distribuiti all'interno del triangolo sui tre vertici che rappresentano tre diversi archetipi corrispondenti alle preferenze degli individui scelti per la ricerca. Nel primo si collocano coloro che preferiscono l'uovo subito. Nel secondo la ricompensa maggiore ma dilazionata nel tempo. E nel terzo quelli che più flessibili scelgono la gallina, purché sia parecchio grossa. Vale a dire una ricompensa maggiore se posticipata nel tempo.
È interessante notare come un simile studio abbia evidenziato più che tratti genetici determinanti nella scelta dei soggetti, caratteristiche sociali, economiche, di comportamento e personalità che alla fine stabiliscono i criteri di scelta dei vari individui.
Il campo di applicazioni in questo senso è enorme e va dalla teoria dei giochi all'economia e alla sociologia. Una questione di fondamentale importanza che implica scelte strategiche, tattiche e meccanismi cognitivi che sono stati ben evidenziati dallo studio dei ricercatori di Padova.
Nel campo dell'economia ci viene in aiuto la storia di Akio Morita capo azienda della Sony quando ancora si trattava di una piccola realtà imprenditoriale. A metà degli anni '50 la Sony aveva deciso di sfondare nel mercato statunitense e Morita si trovò subito ad affrontare il tradizionale dilemma dell'uovo e della gallina. Ricevette infatti una commessa per un valore pari a 100mila dollari, ben oltre il valore stesso dell'azienda. A patto però che i prodotti commercializzati in USA fossero marchiati Bulova e non Sony. Ottimo affare, ma…
Morita decise di aspettare, meglio la gallina e infatti come capo azienda puntò su un distributore minore, ma che gli avrebbe permesso di mantenere il marchio. E oggi sappiamo come è andata a finire.
Nel campo della sociologia e della gestione ambientale il dilemma dell'uovo e della gallina si ripropone in dinamiche a volte drammatiche, altre meno in un bel saggio del geografo statunitense Jared Diamond. In Collasso l'autore affronta dilemmi di questo tipo, scelte che hanno interessato intere società e le cui conseguenze si sono spesso rivelate fatali. Certo anche il tempo può giocare a favore o sfavore di una ricompensa immediata o posticipata, entrano in gioco dinamiche comportamentali che come ha ben evidenziato lo studio dei ricercatori di Padova poco o nulla hanno a che vedere con tratti genetici acquisiti.
Sono l'ambiente e i fattori sociali a determinare il nostro approccio alla ricompensa e la consapevolezza di questi elementi potrebbe rivelarsi fondamentale in molti momenti della nostra vita quotidiana. Quando decidiamo di vendere la nostra auto ad esempio. Oppure nel momento in cui ci troviamo di fronte a una scelta lavorativa e in tanti altri casi in cui è ben riflettere se convenga avere prima l'uovo o la gallina.