Cinema CULTURA NEWS

Julieta, il commovente ritorno di Pedro Almodóvar

Il rapporto madre-figlia raccontato da Pedro Almodóvar

Julieta segna il ritorno di Pedro Almodóvar alla regia, a tre anni da Gli Amanti Passeggeri. L'ispirazione del melò familiare arriva da alcuni racconti dell'autrice premio Nobel Alice Munro. L'asse del tempo del film si divide in due stagioni di vita della protagonista, interpretata da due attrici: Adriana Ugarte, la Julieta degli anni '80, giovane insegnante e Emma Suàrez, la Julieta dell'età matura, costretta a fare i conti con un'assenza che grava sul cuore.

Un film doloroso, che ricorda gli esordi e che ha per protagonista l'universo femminile intimo del rapporto madre-figlia. Il regista spagnolo ha dichiarato al recente Festival di Cannes:

"Le donne, le madri sono sempre state centrali nei miei film e mi hanno sempre rappresentato. Vitali, generose, irruente, questa invece è la più vulnerabile che abbia mai raccontato, la sua è una resistenza passiva e disperata, si porta dentro un dolore indicibile (…) ha una vita in perdita che la mina come persona e nel finale diventa una specie di zombie".

LA SINOSSI UFFICIALE: Julieta, una professoressa di cinquantacinque anni, cerca di spiegare, scrivendo, a sua figlia Antia tutto ciò che ha messo a tacere nel corso degli ultimi trent'anni, dal momento cioè del suo concepimento.

Al termine della scrittura non sa però dove inviare la sua confessione.

Sua figlia l'ha lasciata appena diciottenne, e negli ultimi dodici anni Julieta non ha più avuto sue notizie. L'ha cercata con tutti i mezzi in suo potere, ma la ricerca conferma che Antia è ormai una perfetta sconosciuta.

Julieta parla del destino, dei sensi di colpa e del mistero insondabile che ci porta ad abbandonare i nostri cari, eliminandoli dalla nostra vita come se non avessero mai avuto importanza. E del dolore che questo brutale abbandono provoca alla vittima.