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Esorcizzare la paura per ricominciare: Albani e il suo inno alla determinazione

Guardiamo in faccia alla realtà: per quanto si possa credere invincibile, l’essere umano è sensibile e ha le sue insicurezze, per quanto a volte fatichi ad ammetterlo. Basta infatti molto meno di un cataclisma globale come la pandemia che stiamo vivendo per sconvolgere il nostro mondo interiore. Il travaglio amoroso, l’elaborazione del lutto e la convivenza con le nostre paure sono tutte sfide più vicine a quella che è stata l’esperienza della nostra fragilità fino a questo punto.

In questo caso, ben pochi sono rimasti impassibili al distanziamento sociale e alle varie complessità che ciò comporta nelle nostre vite. Il clima di sospensione e attesa che stiamo vivendo si traduce più che mai in un disagio emozionale collettivo difficile da comprendere fino in fondo, tantomeno da affrontare. E per ripartire non bastano solo le risorse materiali ed economiche: servono anche, e soprattutto, quelle dello spirito.

Fortunatamente tra gli artisti, categoria forse tra le più penalizzate in questa emergenza, c’è chi ha potuto sintetizzare e metabolizzare alcune di queste sensazioni per noi, raccontando la sua esperienza personale.

‘Desperate (For Purpose)’, l’ultimo singolo di Cristian Albani, esplora il rapporto con le proprie paure e la determinazione necessaria ad affrontarle.

Albani, giovane artista romagnolo classe 1996, sin dall’infanzia si appassiona alla musica e all’arte in generale.

Attraverso lo studio di pianoforte, canto moderno e lingua inglese si forma alla scrittura dei propri pezzi, approfondita in particolare presso il BIMM Institute di Londra, città nella quale trascorre due anni intensi della sua vita.

Si percepisce sin dal suo primo singolo ‘Archimede’, uscito nel 2018 in lingua italiana, che il lirismo è un aspetto cardine dei suoi brani, sia in termini poetici che musicali. Con questa “storia d’amore impossibile tra creature di mondi diversi”, Albani crea una metafora che esplora le difficoltà dei rapporti umani e dell’espressione dei nostri sentimenti.

In ‘Desperate (For Purpose)’ riprende la stessa linea di riflessione, scavando ancora di più in se stesso e parlando delle sue ansie e delle sue ombre interiori, confrontate a viso aperto.

Albani esordisce dichiarando con fermezza che non esiste vergogna nel pianto e che è normale percepire un senso di impotenza di fronte ai propri demoni. Tuttavia nel ritornello ribadisce di non essere venuto al mondo per sentirsi immobilizzato e di essere determinato a spezzare le catene emotive che figurativamente lo intrappolano.

Si tratta di un brano che nasce in un contesto personale precedente al Covid-19, ma che come altre opere d’arte si ricontestualizza, incarnando con efficacia l’esprit du temps di questo 2020 così anomalo.

L’artista ha esperienza di problemi legati all’ansia e alla gestione delle proprie emozioni; tale esperienza si riversa in ‘Desperate (For Purpose)’ in modo evidente, fornendo all’ascoltatore l’opportunità di farla propria immedesimandosi.

Per la stesura dei suoi testi cita influenze musicali come Franco Battiato, e letterarie come Alda Merini, Pier Paolo Pasolini e Leonard Cohen, mentre la vita quotidiana e le suggestioni di ogni giorno, come forse già chiaro a questo punto, diventano la materia prima e la linfa vitale dei suoi brani.

Musicalmente parlando, il sound è molto vicino agli ultimi Bon Iver, ad Agnes Obel, a Jack Garratt, ricadendo in generale nel filone dell’indie-folk elettronico, purtroppo ben poco presente nel mainstream italiano di questi tempi.

Nonostante il periodo difficile, di una cosa possiamo continuare a stare certi: che la sensibilità dell’uomo non prevale sulla sua capacità di reagire alle situazioni negative. ‘Desperate (For Purpose)’ ha in sé, sì, il crudo realismo del tormento emotivo, ma anche la propositività necessaria ad impedirci di perdere la speranza e quindi a vincere i nostri timori.