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E se gli alieni fossero macchine?

Da tempi immemorabili gli scienziati si stanno sforzando per scovare nel cosmo forme di vita extraterrestri e da altrettanto tempo ci si domanda perché non si riesca a trovare nessuno. Se nell’universo esistono almeno 100 miliardi di galassie, contenenti ciascuna fino a 1000 miliardi di stelle... dovrebbero esserci in teoria miliardi e miliardi di pianeti, molti dei quali potenzialmente abitabili. "Eppure dove sono tutti quanti? Perché nessuno ci ha mai contattato, finora?", affermava Enrico Fermi esponendo il suo Paradosso sulle civiltà aliene.

E seppure qualcuno riuscisse a contattarci e ad arrivare fino a noi, in che forma si presenterebbe sul pianeta Terra?

Considerando le distanze abissali che ci separano da possibili civiltà extraterrestri, la probabilità che a raggiungerci possa essere una forma aliena in carne ed ossa è molto remota.

Per un corpo in carne ed ossa (biologico) è infatti impossibile viaggiare alla velocità della luce, inoltre pur riuscendo a viaggiare a forte velocità utilizzando un'astronave, sarebbe molto complesso mantenere in vita un equipaggio per anni ed anni in navigazione nello spazio. Occorrerebbero in tal caso enormi quantità di acqua e scorte di cibo, per non parlare degli aspetti fisiologici e psichici da dover affrontare.

Ragionando, quindi, è molto più probabile che a raggiungerci possa essere un mezzo alieno totalmente meccanizzato, una sonda o un robot. Macchine, programmate per spingersi fino al pianeta Terra, in grado di resistere a lungo nello spazio senza alcuna necessità di tipo fisiologico o biologico.

In pratica quello che facciamo noi, inviando nello spazio le nostre sonde meccanizzate, prive di equipaggio, per esplorarne le più remote profondità.

Foto: Pixabay (Licence CCO)