Lo sappiamo Leonardo Da Vinci era un genio, e amava celare nelle sue opere messaggi... codici lasciati in eredità per l'interpretazione dei posteri.
La scrittura rovesciata, i numerosi segni presenti nei suoi dipinti e nei suoi scritti, quali misteri nascondono? Cosa vogliono rivelarci?
L'ultima scoperta recente in tal senso riguarda il ritratto di Ginevra De' Benci (la Gioconda Americana), realizzato fra il 1475 e il 1476 e conservato nella National Gallery di Washington, e a farla è stata una ricercatrice italiana: Carla Glori.
Secondo la studiosa, infatti, sarebbe possibile anagrammare il motto presente nel retro del ritratto «Virtutem forma decorat», ricavandone 50 frasi di senso compiuto che narrerebbero le vicissitudini della stessa Ginevra De' Benci.
Una sorta di rebus o codice alfabetico ideato da Leonardo, ottenuto aggiungendo al motto in questione la parola «iuniperus» (il rametto di ginepro che compare nella pittura).
«Si tratta di anagrammi che si connettono tra loro in modo molto coerente a formare una storia completa, con personaggi e una trama del tutto verosimili», ha spiegato la dottoressa Glori.
L'enigma una volta sciolto rivela una vera e propria biografia di Ginevra De' Benci, con protagonisti Bernardo Bembo - uomo amato da Ginevra - e Luigi Niccolini, banchiere di quindici anni più anziano, a cui la ragazza venne data in sposa. Nel testo codificato ricorrono frasi di repulsione della donna verso il marito che le era stato imposto.
Un'altra scoperta fatta dalla National Gallery di Washington, utilizzando i raggi infrarossi, ha poi svelato sotto il motto dipinto un'altra frase: «Virtus et honor», che era il motto del Bembo, il cui simbolo nobiliare era una ghirlanda di palma e alloro.