Scienza

Juno, Giove e il 3D nello Spazio: cronaca di una rivoluzione tecnologica

La stampa 3D nello spazio è una solida realtà

La stampa 3D nello spazio è una solida realtà. Dopo i primi esperimenti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, la sonda Juno, che ha cominciato il suo risveglio per iniziare a raccogliere dati sul gigante gassoso Giove, possiede ben otto staffe stampate in titanio.

Le parti sono state fatte in questo materiale per ragioni di resistenza, gli oggetti sono i primi pezzi stampati in 3D a viaggiare così a lungo nello spazio.

La Lockheed Martin, azienda costruttrice della sonda, realizza da anni parti in 3D per velivoli e aerei.

Il procedimento per realizzare questi strumenti cosmici è legato all’uso di un fascio elettronico (simile ad un laser) che modella la polvere di titanio e rende i pezzi utilizzabili per la sonda.

La Nasa sta lavorando anche ad altre applicazioni della stampa 3D nello sviluppo delle nuove missioni: un nuovo motore a razzo, in sperimentazione, è principalmente composto da parti create da stampanti tridimensionali e anche una turbopompa 3D per erogare il carburante al nuovo motore.

L’era del 3D nello spazio è partita nel 2014: proprio alcuni giorni dopo l’arrivo della Cristoforetti sulla ISS, è stato realizzato il primo prodotto Made in Space (un pezzo di ricambio proprio per la stampante). Lo strumento sulla Stazione Spaziale ha il compito di confrontare la stampa a terra con quella in orbita e può dare un vantaggio enorme sui costi di lancio di alcuni oggetti.

Anche nel caso della sonda Juno, grazie alla stampa 3D, i costi sono dimezzati e i tempi anche sono stati ridotti drasticamente (nel caso del motore i tempi di costruzione sono passati dai 15/12 mesi a meno di 2 mesi).

Le future missioni saranno segnate da questa innovazione, e ambiziosi piani come l’approdo su un asteroide o un ritorno sulla Luna dovranno essere supportati da questo tipo di tecnologie.

Le stampanti 3D hanno un precursore letterario molto famoso, Primo Levi, che nella sua raccolta “I racconti Naturali” parla del Mimete, una macchina in grado di riprodurre tutto, persino la moglie e il protagonista stesso del racconto.

Oggi siamo ancora lontani da un pieno utilizzo di questa tecnologia nello spazio, le prossime missioni, grazie ai primi successi riportati dalle agenzie spaziali, vedranno l’uso di queste tecniche in modi sempre più frequenti: una nuova era è alle porte, e la strada è già stata aperta.

Gianluigi Marsibilio | Credit: NASA