Letteratura

The Help – Kathryn Stockett

La Stockett, ci immerge lentamente in un mondo meschino e crudele, dove le donne nere non possono usare lo stesso bagno dei bambini bianchi che accudiscono amorevolmente e dove la beneficenza ha lo scopo paradossale di raggiungere i neri d’Africa

TITOLO: L'AIUTO (titolo originale THE HELP)
ANNO: 2009
AUTORE: Kathryn Stockett
CASA EDITRICE: Mondadori
TRADOTTO da: Adriana Colombo e Paola Frezza Pavese

Agosto 1962. Le marce contro le leggi razziali scuotono le coscienze ed infiammano gli animi, in lungo e in largo per gli Stati Uniti c'è aria di cambiamento, ma non a Jackson, Mississippi. In questa arretrata e sonnacchiosa cittadina del Profondo Sud l'aria è ferma, stagnante; qui di ardente c'è solo il sole che brucia il cotone nei campi e le teste chine dei lavoratori neri.

Eugenia “Skeeter” Phelan è appena tornata a casa dall'Università, tra le sue amiche è l'unica ad aver portato con sé una laurea in letteratura, anziché un buon marito. Ad aspettarla ci sono tutti: la madre, sicura di poterla sistemare solo grazie ad un sostanzioso fondo fiduciario, il padre, silenzioso proprietario di una piantagione di cotone, e le sue amiche, con le quali dopo anni ha in comune solo l'associazione femminile ed il bridge del mercoledì; manca solo Constantine, la donna nera che l'ha cresciuta come solo una madre sa fare.

Affiancata da Aibileen e Minny, due domestiche di colore, la prima saggia e materna, l'altra grassoccia e insolente, Skeeter si insinua a poco a poco in un mondo in cui vive da sempre, ma che non conosce affatto fino a scoprire il mistero sulla scomparsa dell'amata Constantine.

La Stockett, ci immerge lentamente in un mondo meschino e crudele, dove le donne nere non possono usare lo stesso bagno dei bambini bianchi che accudiscono amorevolmente e dove la beneficenza ha lo scopo paradossale di raggiungere i neri d'Africa. L'atmosfera che crea ricorda vecchi film hollywoodiani, il caldo viene descritto in maniera così vivida che sembra di esserne avvolti. Il Sud viene descritto come in Via col Vento di Margaret Mitchell, ma senza la povera sottomessa Mamy. Qui, le protagoniste nere sono dotate di spirito critico e di vivace autoironia, sono personaggi fondamentali e godono, esattamente come Skeeter, di un proprio punto di vista proprio raccontato in prima persona.

Ci si sente coinvolti nelle lotte razziali e si vivono i burrascosi anni '60 come se fossero oggi; peccato che l'enfasi dello stile scemi negli ultimi capitoli, subito dopo la scoperta del segreto di Constantine. La Stockett forse, avrebbe dovuto dedicare più tempo a questa rivelazione, che appare poco convincente e che soprattutto non stupisce.

Malgrado questo neo, lo stile è semplice e la lettura scorrevole; consigliabile a chi, al fresco, sotto l'ombrellone voglia vivere e sentire sue le atmosfere arancio e caramello di luoghi e tempi passati ma non troppo.

Francesca Piccioni