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Martina Gottardo: “Dedicato al Noi”, un libro che parla di rinascita e di connessione con gli altri

“Dedicato al Noi” è un libro di Martina Gottardo, Educatore Professionale Socio-Pedagogico, che ci racconta in questa intervista il suo viaggio nel mondo del volontariato e della disabilità.

Negli ultimi anni, Martina, ha intrapreso una nuova esperienza come volontaria nel reparto di terapia semintensiva dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, con altre Associazioni segue ragazzi con difficoltà di apprendimento e si sta specializzando come insegnante di sostegno nella scuola superiore di secondo grado dedicandosi alle grandi problematiche che nella società contemporanea emergono rispetto all’adolescenza.

– Martina, il tuo libro Dedicato al Noi parla di rinascita e di connessione con gli altri. Cosa ti ha spinta a scriverlo?

Scrivere per me è stato come aprire una finestra sull’anima. Ogni volta che la vita mi ha sfidata, ho trovato nella scrittura un rifugio sicuro, un modo per dare un senso al dolore. Dedicato al Noi è nato proprio da questo bisogno: raccontare che anche nei momenti più bui possiamo trovare speranza. Volevo condividere questa luce con chi si sente smarrito, per dire che non siamo mai davvero soli.

– Nel libro parli molto del “Noi”. Perché è così importante per te?

Il “Noi” è il filo che ci lega tutti. Nella mia esperienza come educatrice e volontaria ho imparato che nessuno può farcela da solo. L’ascolto, l’empatia e la condivisione creano una forza che ci sostiene e ci trasforma. Il “Noi” è quell’abbraccio invisibile che ci fa sentire accolti e ci dà il coraggio di affrontare le sfide. Credo fermamente che sia il fondamento della nostra umanità.

– Hai attraversato momenti molto difficili, come la perdita di tuo fratello. Come hanno plasmato il tuo modo di scrivere?

La perdita di mio fratello ha lasciato un vuoto enorme, ma mi ha anche insegnato a guardare oltre il dolore. Scrivere mi ha permesso di trasformare quella ferita in una porta aperta verso gli altri. Ogni parola che ho scritto è nata dalla necessità di condividere, di dire: “Non siete soli, possiamo affrontare il buio insieme.” La scrittura è stata la mia ancora, il mio modo di ritrovare un senso.

– C’è una parte del libro che ti sta particolarmente a cuore?

Sì, la parte che parla del volontariato in ospedale. Lì ho incontrato storie di forza e resilienza che mi hanno toccato profondamente. I sorrisi dei bambini, anche nei momenti più difficili, mi hanno insegnato che l’amore è più forte di qualsiasi sofferenza. Quella sezione è un omaggio a loro, alla loro capacità di sperare e di insegnarci a farlo.

– Come descriveresti l’impatto che il volontariato ha avuto su di te?

Mi ha cambiato la vita. Ogni gesto, ogni sguardo scambiato con chi soffre è stato un dono. Ho capito che anche le cose più semplici, come un sorriso o una parola gentile, possono fare la differenza. Il volontariato mi ha insegnato a vedere il mondo con occhi nuovi e a comprendere il valore della presenza.

– Ci racconti come è nato il libro?

Certo. È stato durante uno dei cammini della Scienza Servizievole in Cammino che ho incontrato Giovanni Avesani, l’editore. Questo progetto, ideato da Daniela Lucangeli e Giuseppe Giorato, unisce solidarietà, ascolto e ricerca. Durante i cammini incontriamo persone straordinarie, ascoltiamo le loro storie e creiamo legami profondi. Parlando con Giovanni, è nata l’idea di raccogliere i miei scritti in un libro. Questo cammino mi ha dato non solo l’ispirazione, ma anche la spinta a condividere il mio messaggio. Inoltre, i proventi del libro sostengono Heart4Children, un’associazione di Promozione Sociale che aiuta bambini e ragazzi in situazioni di vulnerabilità.

– Puoi dirci di più su Heart4Children?

Heart4Children è un’associazione che mi sta profondamente a cuore. Si occupa di migliorare la vita dei bambini in situazioni di fragilità, creando progetti su tutto il territorio nazionale come spazi ludici in ospedali pediatrici e sostenendo gli educatori che li accompagnano nel loro percorso di crescita. Contribuire a questa causa attraverso il libro è per me un modo per restituire parte di ciò che ho ricevuto.

– Qual è il legame tra il messaggio del libro e il lavoro della Scienza Servizievole in Cammino?

Entrambi celebrano il potere dell’ascolto e della condivisione. La Scienza Servizievole in Cammino è un viaggio fatto di incontri e storie che si intrecciano, proprio come il “Noi” che racconto nel libro. Rallentare, ascoltare e aprirsi agli altri sono gesti semplici, ma capaci di cambiare il mondo.

– Se dovessi riassumere il messaggio principale del tuo libro in una frase, quale sarebbe?

Direi: “Non importa quanto sia buia la notte, c’è sempre una luce da trovare.” La speranza, l’amore e il coraggio di condividere sono le chiavi per rinascere, ogni volta che cadiamo.

per contattare Martina Gottardo: marti.gottardo@gmail.com
https://www.facebook.com/martina.gottardo.37

Foto: su gentile concessione di Martina Gottardo