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Spa Francorchamps: L’Eau Rouge, la curva più pericolosa al mondo?

L’Eau Rouge – Raidillon è in cima alla lista delle più spettacolari curve di sempre, ma le macchine da corsa moderne stanno diventando troppo veloci per poterla affrontare senza rischi di gravi incidenti

L'Eau Rouge - Raidillon è in cima alla lista delle più spettacolari curve di sempre, ma le macchine da corsa moderne stanno diventando troppo veloci per poterla affrontare senza rischi di gravi incidenti.

La Eau Rouge, infatti, è sempre stato un punto difficile da affrontare, con pochi margini di errore e grandi conseguenze per chi sbaglia. Ma, dopo tre incidenti durante l'ultimo round della 6 Ore di Spa, alcune persone hanno iniziato a porre la domanda: "L'Eau Rouge è troppo pericolosa?"

Durante le qualifiche, un guasto elettrico nella DragonSpeed ha causato a Pietro Fittipaldi il sottosterzo a metà percorrenza, con conseguente impatto sulla parete degli pneumatici, che ha causato la frattura delle gambe del brasiliano.

Durante la stessa gara, Harry Tincknell ha subito un incidente molto simile con la sua Ford GT, colpendo le gomme, ma uscendo fortunatamente incolume.

Durante l'ultima parte della gara, la BRP di Matevos Isaakyan è andata larga ed ha tagliato le strisce aderenti decollando in un terrificante doppio avvitamento attraverso la pista, per fortuna atterrando correttamente, con il pilota sopravvissuto miracolosamente.

Molte curve ad alta velocità in tutto il mondo presentano una lista di gravi incidenti, ma pochi sono le rivali dell'Eau Rouge. Tutti i piloti ne conoscono la pericolosità e sanno che non è possibile avere un piccolo incidente all'Eau Rouge. Se accade lì, di solito è grave.

Allora, qual è il problema? Perché i piloti decollano o si fratturano impattando su questa curva mozzafiato?

La risposta semplice: è la natura dove il circuito è stato realizzato a causare il pericolo. Sono l'alta velocità della curva e una piccola via di fuga a non dare scampo. La geografia delle colline dietro la curva impedisce, di fatto, di rallentare le macchine in caso di incidente.

Se esaminiamo la via di fuga in curve come la come Copse e Abbey a Silverstone, Campsa a Barcellona, la curva ​​5 ° in Ungheria e molte altre curve ad alta velocità, notiamo che hanno un'ampia via di fuga; e le grandi aree di decelerazione sono necessarie sui circuiti su cui gareggiano le auto di Formula 1 o auto molto veloci. 

Ma estendere questa scelta all'Eau Rouge non è possibile, sia dal punto di vista finanziario per modificare il terreno intorno sia perché parliamo di una curva leggendaria che rinnovata solleverebbe l'opinione pubblica ed i fan.

Attualmente la via di fuga è tutta asfaltata, è stata evitata la ghiaia perché troppo pericolosa per le monoposto che rischierebbero di rotolarvi sopra, causando incidenti ancora più spettacolari, mettendo a rischio commissari di pista, fotografi e spettatori.

Quindi, l'unica soluzione per evitare incidenti come quello di Fittipaldi è cercare di migliorare le tecniche di assorbimento dell'impatto.

Il muro che ha colpito il pilota brasiliano aveva un muro di pneumatici composto da 4 file. Questo appare un numero esiguo per un punto così pericoloso.

Ma le pareti degli pneumatici non hanno nulla a che fare con l'altro incidente spaventoso del weekend, con l'auto decollata sulle strisce ondulate, che pure non sembrano essere una buona soluzione per la sicurezza del tracciato.

Tuttavia, forse una soluzione a tutti i problemi dell'Eau Rouge, c'è! Il Paul Ricard ha striature blu e rosse che circondano la pista, sono una superficie più abrasiva dell'asfalto. Meno abrasivo il blu più abrasivo il rosso. Questo sistema aumenta l'attrito tra le gomme e il terreno, e rallenta la vettura. Inoltre, induce i piloti a non andare oltre la curva per il timore di danneggiare gli pneumatici.

Quindi potrebbe essere la soluzione ai problemi dell'Eau Rouge.

L'asfalto abrasivo potrebbe consentire di avere incidenti più "sicuri", creando anche una penalità per quei piloti che in quel punto si allargano con la vettura.

In conclusione, le auto diventano sempre più veloci stagione dopo stagione e anche i circuiti devono evolversi.

FONTE: RaceDepartment