Una delle spiagge più belle e suggestive della Sardegna è La Pelosa. Mare cristallino con sfumature turchese, sabbia finissima bianca a tratti rosa e fondali bassi tipo Caraibi. Sullo sfondo sono visibili le sponde dell'Asinara e dell'Isola Piana che incastonano questo angolo di paradiso, in una cornice unica.
A poca distanza dalla spiaggia su un piccolo isolotto vi è la torre medievale della Pelosa. Un'antica costruzione realizzata per controllare l'ingresso dell'Asinara, parte di un complesso di strutture fortificate che fino a metà del diciannovesimo secolo hanno costituito un sistema difensivo e di avvistamento sulle coste della Sardegna.
La meraviglia si trova a soli 2 km da Stintino nella parte settentrionale dell'Isola ed ogni anno è meta di tantissimi turisti che da tutta Europa vengono a visitarla, anche se da anni sono state imposte severe regole e restrizioni per proteggere l'ambiente naturalistico. Il limite giornaliero di massimo 1500 persone, il divieto di fumare e di consumare cibo e bevande. Oltre ciò non è consentito appoggiare i teli da mare a diretto contatto con la sabbia, ma vanno frapposte stuoie di legno o bambù, per evitare di asportare via la sabbia.
Ma perché La Pelosa si chiama così?
La risposta è semplice, basta guardare le foto per rendersi conto che la spiaggia deve il suo nome alla strana vegetazione presente lungo le dune, lunghi filamenti a forma di ciuffi, pelosi. Secondo altre fonti, però, il nome originale sarebbe Sa Palosa, derivato dall'abbondante presenza di paglia marina (una particolare tipologia di alga) che si deposita sul fondo di queste acque.