Brian Madeux, un 44enne statunitense affetto da una rara malattia metabolica (la sindrome di Hunter) è il primo uomo al mondo a cui è stato modificato il DNA, per cercare di correggere il "difetto" genetico.
L'esperimento è avvenuto lunedì scorso a Oakland, in California. L'equipe medica è intervenuta con l'obiettivo di 'aggiustare' il gene che ha causato la patologia di cui Madeux soffre sin dalla nascita.
Tra circa un mese sarà possibile valutare i risultati dell'intervento.
La modifica del DNA operata direttamente sul corpo umano, non era mai stata tentata fino ad ora. Il rischio è che il gene corretto possa attivare una sequenza anomala del DNA, causando nuove impreviste anomalie. La pratica è tra l'altro irreversibile; una volta inserito il fattore correttivo questo entra nella catena del DNA provocandone la modifica.
Gli studi sulla genetica aprono, inoltre, il dibattitto sui limiti etici della scienza. Fino a dove spingersi per curare l'uomo? Correggere il DNA è un'operazione che propone scenari inquietanti per l'umanità... come la ricerca di un "prototipo di superuomo" geneticamente più forte, e potrebbe proiettarci tutti verso un futuro dai risvolti incerti.