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Ballata di Parigi, il sesto video del progetto musicale Belle Époque

Sesto appuntamento questa settimana con Belle Époque, ed il nuovo video estratto dal nuovo progetto musicale e visivo di Emanuele Scataglini: parliamo in questo caso di Ballata di Parigi.

LA TRAMA

Emanuele Scataglini ha immaginato di essere un cittadino di Parigi, Messieur Arnould Vanvitell: una sera entra all’Unicorne, un locale di Montmartre e si innamora della ballerina Sophie; assiste allo spettacolo del Grande Rastelli, vede le opere dei grandi, si perde nel vino e nel gioco. La Ville Lumiere lo consuma e al contempo lo fa sentire vivo.

ALCUNE DOMANDE AI PROTAGONISTI:

EMANUELE SCATAGLINI:

- La canzone “Ballata di Parigi” inizia con un verso dedicato alla luna e l’astro, se non sbaglio, è citato anche in Camille Claudel...

La Luna è il simbolo del femminile, ed è l’astro che rappresenta il mondo notturno per eccellenza.

Parigi è una città misteriosa e anche a fine 800, in un periodo di grandi innovazioni tecnologiche, molti artisti avevano una forte attrazione per l’occulto come Satie e Debussy, ad esempio. Satie fondò una sua chiesa di cui poi alla fine fu l’unico adepto, Debussy frequentò i circoli in cui si discuteva di occultismo ed era amico di alcuni satanisti che gli erano stati presentati da Emma Calvé, la storica soprana.

A Parigi soggiornarono personaggi come Georges Ivanovič Gurdjieff e Aleister Crowley e sono stati ambientati racconti e romanzi dal sapore gotico, senza dimenticare I delitti della Rue Morgue di Edgard Allan Poe.

La Luna è però allo stesso tempo un luogo da raggiungere, come nei film di Méliès e quindi oggetto di conquista della scienza. E la Belle Époque rappresenta un po’ questa tensione tra il mondo magico e quello tecnologico, scientifico.

- La canzone sembra un piccolo quadro della città...

Sì, infatti si parla di grandi artisti come Rodin e Grock, ma anche di persone semplici e della vita notturna nei cabaret, di tradimenti e grandi passioni; vi è inoltre un certa dose di ironia quando paragono l’uomo ad un angelo un po’ cialtrone, dentro ogni persona c’è sempre un po’ di grandezza ed un po’ di debolezza, come accade alla donna della canzone che tradisce il marito, si pente per un istante, ma subito dopo pensa che ne sia valsa la pena. Qui la bravissima Gabriella Favaro interpreta molto bene questo passaggio ironico.

Colgo questa occasione per ringraziare Renato Spadari, che ha prestato la sua arte come chitarrista in questa canzone, in “Canzone della Belle Époque” e in Je t’Aime; inoltre è stato attore in alcuni video.

RENATO SPADARI:

- Buongiorno Renato, tu sei un maestro di chitarra classica che non disdegna però esibirsi in contesti diversi anche teatrali. Hai scelto tu il personaggio con occhiali e tatuaggi?

Pur avendo una formazione classica, ho sempre amato esplorare e suonare diversi stili musicali, dal Rock al Jazz, dal Blues alla Fusion. Quando ho conosciuto Emanuele Scataglini e le sue opere ne sono stato coinvolto con entusiasmo, ed ho partecipato con lui e Barbara Rosemberg a spettacoli di teatro-musica in Italia e in Europa.

Mi sono inserito con grande piacere in un contesto di scene, costumi, recitazione e scelte musicali idonee. Un mondo affascinante che non avevo mai affrontato prima.

Gli occhiali da sole e i tatuaggi ovviamente fanno parte di un personaggio all'interno di dell’opera di Emanuele Scataglini.

GABRIELLA FAVARO:

- Tu sei una cantante molto eclettica che spazia tra generi diversi dal jazz al funk, dal pop al rhythm&blues... Hai mai incontrato nella tua carriera la canzone francese o il mondo Parigino?

Per me è una prima volta, Emanuele mi ha accompagnata per mano in un viaggio nell’affascinante Parigi della Belle Époque dandomi la possibilità di raccontare in musica le storie di alcuni dei suoi protagonisti. L’elemento che più mi ha colpito è come la musica sia al servizio della storia, ti culla col suo ritmo rasserenante, ti fa rivivere le suggestioni ed emozioni della vita di questi artisti. Ringrazio Emanuele per avermi chiamata a interpretare questi brani ed avermi fatto conoscere un’importante parte della storia della sua amata Parigi.

HANNO PARTECIPATO AL PROGETTO

Gabriella Favaro, Simona Daniele, Mitia Maccaferri, Renato Spadari, Marta Pistocchi, Stefano Sergeant, Valentina Sgarbossa, Barbara Rosenberg, Andrea Brunetto, Erica Meucci, Andrea Ferrari, Alice Brizzi, Gabriele Reboni.