Torino, 27 Luglio 2014, Piazza San Carlo, i LITFIBA nella formazione "storica", oltre 30.000 persone. Si è scritta un’altra grande pagina del rock italiano.
Sono le 22.00 in punto quando si spengono i riflettori e inizia il richiamo delle sirene d'allerta e si odono i rumori metallici degli armamenti bellici. Eccoli sul palco, Luca Martelli, Gianni Maroccolo, Antonio Aiazzi, Ghigo Renzulli e Piero Pelù; il boato della Piazza è assordante, il richiamo delle sirene è stato percepito bene dal pubblico che inizia subito ad accompagnare con le mani la marcia militare che Pelù "interpreta" sotto il suo elmetto: è "GUERRA"!
Una delle più belle e intense canzoni d’accusa contro i conflitti armati.
L'emozione è tanta e si nota a vista d'occhio, tanta commozione quando parte "VERSANTE EST" e successivamente un trittico che lascia tutti disarmati, tra entusiasmo, incredulità e tanta nostalgia di quel rock che in Italia stanno cercando di uccidere e allora: "EROI NEL VENTO, TZIGANATA, LA PREDA".
Inutile commentare, va solamente sottolineata la felicità e il divertimento con cui Maroccolo, Renzulli, Aiazzi e Pelù fanno "godere" la moltitudine dei fan.
Piazza San Carlo è praticamente FULL ed addirittura via Roma è colma di gente.
Pelù invoca lo stop ai bombardamenti sulla striscia di Gaza sventolando una bandiera della Palestina e invita tutti i presenti a stare "su con la testa" e soprattutto molto attenti ai prossimi avvenimenti parlamentari dove – dice – “si vuole creare una camera composta da boy scout”.
La musica continua, la chitarra di Ghigo lancia sferzate che solo il suo marchio di fabbrica consente, il basso di Maroccolo è qualcosa che va oltre… non solo gli amanti dei Litfiba lo sanno, ma anche chi ha amato i CSI e la musica di qualità in generale, Aiazzi ha le mani magiche, da sempre e l'atmosfera delle sue tastiere rende tutto ancora più affascinante, più intrigante mentre Luca Martelli è un picchiatore di pelli di rara potenza, scandisce i tempi con una pacca poderosa.
Quindi… sorpresa delle sorprese, Pino Fidanza alle percussioni si rende protagonista nell'arricchire "SANTIAGO, PANAME, ONDA ARABA e IL VENTO".
Quello che accade tra il pubblico è qualcosa di magico: ci si abbraccia, si "poga", si salta, si balla, ci si sfoga e soprattutto si canta, si intonano le canzoni che hanno segnato un'epoca, che hanno segnato generazioni intere. "ISTANBUL, GIRA NEL MIO CERCHIO, APAPAIA, TEX, BALLATA, PIERROT E LA LUNA, RESTA", due ore e quindici minuti di concerto con la C maiuscola.
Nel finale Pelù si infila tra i fan alle transenne e alzandosi sopra la folla dirige il gran finale strumentale che la band sta eseguendo.
Tutti sono in assoluto delirio, il gruppo saluta unito Torino e la sua bellissima Piazza San Carlo, mentre dalla folla si leva un coro roboante: “LITFIBA, LITFIBA, LITFIBA!”
Luca Ferri