Dal 5 al 21 maggio, 14 date in 16 giorni: questo il verdetto dei chilometri macinati da Max Gazzè e la sua band per il tour europeo. Partenza da Madrid e poi di seguito, quasi senza sosta, Barcellona, Parigi, Londra, Dublino, Bruxelles, Amsterdam, Lussemburgo, Koln, Amburgo, Berlino, Monaco di Baviera, Stoccarda e Zurigo. Noi eravamo presenti al gran finale svizzero e lo abbiamo incontrato.
Le foto del live di Max Gazzè a Zurigo, Plaza Klub
21 Maggio 2016, Plaza Klub, Zürich
Maximilian, si chiama così l’ultimo album – uscito lo scorso ottobre – dell’artista romano. Da allora solo grandi numeri: il primo singolo estratto “La vita com’è” ha superato venti milioni di visite su YouTube, risultando inoltre tra i singoli più trasmessi dalle radio italiane. Un brano fresco, che sapeva d’estate, ad annunciare l’autunno con leggerezza. Questa, la grande protagonista e forse anche l’obiettivo dell’artista: ricordare a chi lo ascolta che l’ironia “permette di veicolar messaggi seri senza essere seriosi”. L’imperativo? Non prendersi troppo sul serio. Una lezione che l’arte tenta di impartirci da anni: ricordate Marcello Mastroianni nel finale di 8½?
“È una festa la vita, viviamola insieme. Non so dirti altro Luisa, né a te né agli altri. Accettami così come sono se puoi, è l’unico modo per tentare di trovarci”
E così Max di fronte all’amore e alla vita:
“L’amore porta guai, si perde quasi sempre. C’è gente che facile non si riprende più ma tu, guarda me, prendo tutta la vita com’è. Non la faccio finita ma incrocio le dita e bevo un caffè”.
Ma che cosa intende esattamente Max nel prendere La vita com’è? Il cantante spiega che “Non bisogna resistere ai cambiamenti e prendere la vita così com’è”. Insomma, cercare il lato positivo, sdrammatizzare, andare avanti. Un messaggio semplice ma di grande forza che Max ha pensato di portare anche fuori dall’Italia.
IL TOUR EUROPEO – “È stata un’esperienza molto bella che senza dubbio ci ha arricchito. Abbiamo sempre incontrato molta curiosità, non solo dal pubblico italiano presente ma anche dalle persone del posto. Per chi fa questo mestiere è sempre gratificante”. Max spiega che in prima persona è stato “un italiano all’Estero” perché ha vissuto molti anni a Bruxelles ma ha anche suonato in giro per l’Europa:
“Si viveva sempre con grande fermento l’arrivo di qualcosa di italiano”
Eh sì, che il cantante non è nuovo a quello che chiamiamo “Estero” che, a dirla così, quasi sembra un’entità, un pianeta di una lontana galassia.
Gazzè è già passato da Zurigo e si è anche fermato un po’: ricordate la sua collaborazione con Stephan Eicher?
“Conoscevo già Zurigo, ci ho vissuto per un breve periodo perché abbiamo fatto qui le prove per il tour europeo – in occasione di Taxi Europa – con Stephan Eicher e Herbert Grönemeyer”
Nel 2003 Max ha contribuito alla scrittura di Taxi Europa, il singolo che dà il titolo all’album omonimo del cantante svizzero. Ecco un estratto per i nostalgici:
MAX GAZZE’ E LE COLLABORAZIONI – Maximilian rappresenta anche il decimo album da solista, nato dopo l’esperienza condivisa in studio e in tour con i suoi colleghi di sempre Daniele Silvestri e Niccolò Fabi (Il padrone della festa ndr). La condivisione del palco con altri artisti è sicuramente uno degli aspetti che più ne hanno caratterizzato la carriera senza mai intaccarne l’unicità. Alcuni nomi da aggiungere a quelli già detti? Ginevra Di Marco, Carmen Consoli, Mao, Paola Turci, Alex Britti, Bluvertigo, Raf, Luca Barbarossa, Roy Paci e la più recente con Tommaso Di Giulio, giovane e promettente nuova proposta romana. I due hanno cantato insieme Disordine d’Aprile: come si sono incontrati?
“Giorgio Baldi, con cui collaboro e suono da vent’anni, stava lavorando in studio su alcuni pezzi di Tommaso e tutto è nato così: ascoltandolo”
La collaborazione più lunga e prolifica di Max è sicuramente quella con suo fratello Francesco, autore di gran parte dei successi che conosciamo.
“A volte metto la musica sulle sue parole oppure succede il contrario. Ogni cosa nasce in modo naturale. È molto bravo perché fa rimare anche le consonanti, è davvero un maestro in questo. Mi piace collaborare con lui perché il tutto cresce in modo creativo. Siamo anche coscienti di portare insieme un qualcosa in più in quello che è l’aspetto dialettico della canzone italiana”.
E noi crediamo che sia davvero così.
Sul palco insieme a Max abbiamo visto Giorgio Baldi alle chitarre, Clemente Ferrari alle tastiere, Cristiano Micalizzi alla batteria, Max ‘Dedo’ De Domenico agli strumenti a fiato e alla chitarra acustica e la partecipazione speciale del fonico Rocco sulla musica reggae.
Ecco la scaletta del tour europeo di Max Gazzè:
- Mille volte ancora
- I tuoi maledettissimi impegni
- Timido ubriaco
- Il solito sesso
- Ti sembra normale
- Cara Valentina
- La favola di Adamo ed Eva
- Comunque vada
- Raduni ovali
- L’uomo più furbo
- L’amore non esiste
- Annina
- A cuore scalzo
- Mentre dormi
- La vita com’è
Bis:
- Il bagliore dato a questo sole
- Vento d’estate
- Sotto casa
- Una musica può fare
“Così finisce il film?”
“No, comincia così”
(Federico Fellini)
Il testo è di Alessandra Cristofari, le foto sono di Rosa Paolicelli