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L’intrepido di Gianni Amelio: l’ottimismo per niente

Con il sorriso sempre in volto si può affrontare ogni situazione

Reduce da un film che guarda al passato per rendersi indispensabile al presente, Gianni Amelio cambia rotta con la sua nuova opera moderna. Dopo Il primo uomo infatti, il regista decide di cimentarsi con la realtà dei giorni nostri, portando in scena un uomo umile attorno al quale ruoterà tutta la pellicola: l’intrepido.

Amelio ha condotto sul grande schermo, dal 5 settembre scorso, un fantastico Antonio Albanese nei panni dell’attore principale, una prima apparizione di Livia Rossi e infine un eccezionale Gabriele Rendina, raccontando l’Italia di oggi attraverso la figura di un precario, un uomo che ogni giorno non sa quale sarà il suo impiego il mattino seguente.

L’intrepido è Antonio Pane, di nome e di fatto, un uomo instancabile e pieno di vitalità, sempre col sorriso sulle labbra. Un lavoratore onesto che ama ogni singolo mestiere che gli viene proposto e lo porta a termine nel migliore dei modi possibili, come se ognuno di quei lavori costituisse la sua passione più grande. In realtà si tratta solo di impieghi occasionali, giornalieri o addirittura di poche ore. Ore in cui il protagonista si trova a intraprendere all’ultimo momento attività di ogni sorta, improvvisandosi muratore, venditore ambulante, sarto, pizzaiolo, e adattandosi a qualsiasi ruolo gli venga conferito.

Il caos di Milano lascia spazio al malessere nascosto di Antonio, di suo figlio Ivo, sassofonista ventenne, e di una ragazza conosciuta ad un concorso, Lucia, di cui il protagonista non tarderà ad innamorarsi.

Il regista si sofferma così sul tema della fragilità presente nel nostro tempo e dell’insicurezza che è da sempre insita nell’uomo. L’incertezza e la paura di non farcela accompagnano i personaggi in tutto l’arco del film e, alla resa dei conti, si troveranno coloro che erano troppo fragili e demotivati per proseguire il proprio cammino affiancati da persone come Antonio che, nonostante sia del tutto altalenante nella vita lavorativa, ripone una fiducia sconfinata nell’essere umano. Il suo intento infatti è di andare avanti e continuare a sperare, per quanto tutto ciò che lo circonda sembra voler oscurare lo spiraglio di luce che si presenta all’orizzonte.

Giulia Di Giovanni

Foto Credit: Claudio Iannone