In definitiva, tutta l’umanità e tutta la vita sono la biosfera, il sottile strato di vita appena al di sopra e al di sotto della superficie terrestre, composto da antichi ecosistemi naturali miracolosamente evoluti nel tempo. La natura della Terra è una meraviglia: un complesso accoppiamento di specie all’interno degli ecosistemi, nel quale la vita genera vita.
L’ecologia è molto di più che lo studio della vita e del suo ambiente. La parola viene qui usata come sinonimo di ecosistemi: i vivaci collegamenti che emergono tra specie a diversi livelli, che cumulativamente fanno la vita sulla Terra.
La natura è molto, molto di più di piante ed animali belli. Gli ecosistemi rendono la Terra abitabile, fornendo acqua, cibo, aria, riparo, e altro ancora: tutto ciò di cui abbiamo bisogno per vivere bene. Negli ecosistemi naturalmente evoluti, dai geni ai singoli organismi e specie, e tutto il resto che ci sta in mezzo, ogni essere vivente esistente occupa una nicchia che sostiene lui, i suoi vicini e il tutto.
Tutte le specie esprimono univocamente una brillantezza evolutiva ed hanno uno scopo, una ragione d’essere, il diritto di esistere; tutte cose che sono necessarie per mantenere il pieno potenziale della vita. Dall’umile verme alle aquile svettanti, fino alla razza umana, tutta la vita che si è evoluta naturalmente ha un valore e si basa su tutto il resto. Anche organismi apparentemente patogeni e nocivi, e predatori hanno un ruolo da svolgere per mantenere l’equilibrio ecologico.
La Terra nel suo complesso è un organismo vivente, biologicamente simile a una cellula, vegetale, animale, o ad un ecosistema. Senza grandi ecosistemi intatti, la Terra diventa inabitabile. Eppure, purtroppo, viene uccisa da una crescita industriale umana a scapito degli ecosistemi. Oltrepassate determinate condizioni limite planetarie, come ogni vita, la Terra può morire.
Il collasso dell’ecosistema
La domanda di risorse e la crescita dell’umanità travolgono la natura, la nostra costante diminuzione degli ecosistemi abbrutisce i cambiamenti climatici, e questo sta facendo collassare la biosfera. Gli ecosistemi globali – acqua, aria, cibo, foreste, oceani, zone umide, e altro ancora – sono al limite e muoiono sotto il peso della crescita industriale e della popolazione umana.
La distruzione umana degli ecosistemi naturali e la disgregazione dell’integrità climatica sono già soglie critiche ereditate dal passato. L’umanità (nel senso di ognuno di noi) non può scaricare sporcizia nell’aria, inquinare l’acqua, uccidere e diminuire la vegetazione naturale, saccheggiare gli oceani ed aspettarsi una Terra abitabile e una vita dignitosa. L’improvviso cambiamento climatico è indicativo di un declino molto più ampio, sia ecologico che sociale: perdita di habitat, scarsità d’acqua, iniquo consumo eccessivo, oceani morti, ingiustizia nazionalista ed agricoltura industriale che minacciano la vita stessa.
I comfort della vita moderna per alcuni vengono a scapito di tutti e decimano gli ecosistemi naturali necessari per sostenere la vita, tali comfort non possono durare. Ne deriverebbero sicuramente caos di massa e morte. Nessuno può sopravvivere ad un brusco cambiamento climatico, alla perdita di ecosistemi ed al collasso della biosfera.
Gli ecosistemi vengono arbitrariamente liquidati in base alla credenza che possiamo crescere sempre. Eppure sappiamo che la crescita economica esponenziale perpetua è impossibile su un pianeta finito. L’umanità sta sistematicamente smantellando i sistemi ambientali di supporto vitale della Terra e, al massimo, entro qualche decennio di crescita industriale sarà inevitabilmente il collasso dell’ecosistema e della biosfera.
La famiglia umana riesce epicamente a fallire nel proteggere e ripristinare gli ecosistemi e nel ridurre le emissioni di gas serra abbastanza velocemente da evitare la fine dell’ecosistema globale, a raggiungere la sostenibilità ecologica e godere di un benessere universale per sempre. La brutalità con cui l’umanità considera la Terra, le altre specie e l’altro si fa beffe delle pretese di essere civilizzata. Nel nostro peggio, siamo diventati parassiti fuori controllo che stanno distruggendo il loro habitat per un piacere momentaneo.
La famiglia umana è in “ecological overshoot”, avendo superato la capacità di carico della Terra, e sta tirando con noi giù tutte le specie e la biosfera, così la vita della Terra collassa nel nulla. Non c’è una via più facile: dobbiamo affrontare tutti insieme la fine dell’ecologia e quindi della vita stessa.
Soluzioni sostenibili esistono
Soluzioni praticabili per il cambiamento climatico e per l’ampio declino ambientale esistono e comprendono la fine dello sfruttamento dei combustibili fossili, la protezione e il ripristino degli ecosistemi, le produzioni alimentari agro-ecologiche, il controllo e la riduzione della popolazione. Chiaramente, però, una tale transizione è facile. Le soluzioni per scongiurare il collasso dell’ecosistema globale possono essere dirompenti. Eppure non c’è alternativa se l’umanità vuole sopravvivere e godere del benessere all’interno dei confini ecologici terrestri.
La crescita industriale a scapito degli ecosistemi e del clima deve trovare una soluzione. Per la sopravvivenza e il benessere dell’umanità e di tutta la vita, gli ecosistemi intatti devono restare il contesto delle attività umane. Esiste un enorme potenziale per sviluppare ulteriormente sistemi agro-ecologici e biologici basati sulla permacoltura per la produzione del nostro cibo. In definitiva, siamo tutti sfidati a creare qualcosa di valore dalle nostre mani e menti che lavorano sulla terra, basandoci sulla rigenerazione e nutrizione degli ecosistemi, per il nostro sostentamento quotidiano.
Ognuno di noi dovrebbe imparare a coltivare un senso di “enoughness”, rendendosi conto che "di più" non è sempre meglio, soprattutto se si mina il nostro habitat naturale e quindi la nostra capacità di persistere.
Non è troppo tardi per abbracciare un’etica ecologica. Ma più aspettiamo, più limitate diventano le nostre opzioni.
Per la sopravvivenza e il benessere umani, commettere atti di ecocidio che distruggono gli ecosistemi deve in qualche modo diventare inaccettabile.
Glen Barry (EcoEarth)