Prodotto dai Marvel Studios e distribuito dalla Walt Disney Company, è il decimo film del Marvel Cinematic Universe, presentato nell’ambito di Alice nella Città, sezione autonoma e parallela del Festival Internazionale del Film di Roma.
L’ultimo capolavoro Marvel, campione d’incassi in tutto il mondo con un box-office di oltre 700 milioni di dollari, sarà nelle sale italiane il 22 ottobre, distribuito in oltre 600 copie da The Walt Disney Company Italia, anche in 3D e IMAX 3D.
Basato sugli omonimi personaggi della Marvel Comics, il film è stato scritto da Gunn e Nicole Perlman e vede tra i suoi protagonisti Chris Pratt, Zoë Saldaña, Dave Bautista, Vin Diesel, Bradley Cooper, Lee Pace, Michael Rooker, Karen Gillan, Djimon Hounsou, John C. Reilly, Glenn Close e Benicio del Toro (un cast di tutto rispetto, insomma).
La trama. L’audace esploratore dello spazio Peter Quill è inseguito dai cacciatori di taglie per aver rubato una misteriosa sfera ambita da Ronan, essere malvagio la cui sfrenata ambizione minaccia l’intero universo. Per sfuggire all’ostinato Ronan, Quill è costretto a una scomoda alleanza con quattro improbabili personaggi: Rocket, un procione armato; Groot, un umanoide dalle sembianze di un albero; la letale ed enigmatica Gamora e il vendicativo Drax il Distruttore. Ma quando Quill scopre il vero potere della sfera e la minaccia che costituisce per il cosmo, farà di tutto per guidare questa squadra improvvisata in un’ultima, disperata battaglia per salvare il destino della galassia.
Perché porterei un bambino a vedere questo film, che ho avuto la ventura di apprezzare in anteprima?
Perché mi piace che un manipolo di antieroi sia così bene assortito: un uomo sbruffone ma pieno di cuore, uno che è la goffa caricatura della razionalità (portata alle estreme conseguenze del concretismo logico/linguistico), una donna piena d’anima, una pianta generosa e un simpatico rappresentante del mondo animale (un procione birbante modificato geneticamente per la precisione). Insomma il messaggio sembra chiaro: l’unione delle varie forze della natura, in armonia tra di loro, fa la forza e fa anima.
A ben vedere la natura intesa come l’insieme degli esseri viventi e inanimati considerato nella sua forma complessiva (o costellazione archetipica di base) è davvero ben rappresentata e questi personaggi funzionano insieme che è una meraviglia.
Dimenticavo: tra le cose inanimate c’è anche una musicassetta dell’88, una di quelle da walkman che le persone della mia età conoscono bene.
Non ci sono insegnanti supremi, patriarchi, superuomini o maestri spirituali, ma qualche ingenuità, molto buon senso, azione a vagonate e tanta ironia. Nel processo di affrontare le difficoltà si forma un team solido di amici veri ai cui affetti il pubblico (senza mai annoiarsi) probabilmente finirà per affezionarsi.
Massimo Lanzaro