Cinema ENTERTAINMENT

Due Chef

Da quello del 2012 a quello del 2014: alla ricerca della comicità perfetta

Chef – La ricetta perfetta (Chef) è un film del 2014 scritto, diretto, prodotto ed interpretato da Jon Favreau nelle sale in questi giorni.

Dunque. Jacky è un cuoco perfezionista (al limite dell’inverosimile) dai gusti raffinatissimi costretto a misurarsi con taverne e bistrot parigini dove i clienti consumano solo cibo mordi e fuggi.

Licenziato dall’ennesimo ristorante, trova un impiego come imbianchino in una casa di riposo per riuscire a sostenere le esigenze della compagna, incinta e prossima al parto. Finisce per attirare l’attenzione di Alexandre Lagarde, famosissimo chef in crisi di ispirazione. Oppresso da un giovane imprenditore che minaccia di portargli via il suo ristorante, Lagarde offre a Jacky l’opportunità di lavorare al suo fianco per continuare a far brillare le stelle del suo gourmet.

No, un attimo. Scusate. Stop! Questo è un altro film: di Daniel Cohen con Jean Reno e si intitolava appunto… Chef (!).

Chi ha avuto la fortuna di vederlo si ricorda che eravamo in giugno, 2012. Sarò lapidario: a me quello è piaciuto molto, questo del 2014 un po’ meno. Sarà perché Jean Reno per me va ormai bene in tutte le salse o perché è oggettivamente sempre bravo o dal momento che adoro la comicità che scaturisce dallo stridere del perfezionismo geniale goffo e incompreso contro una sorta di mediocre realtà o normalità (avete presente lo Sheldon di Big bang theory?).

Torniamo alla recensione e alla ricetta perfetta di Favreau. Carl Casper è un cuoco creativo, chef di un celebre ristorante e un critico gastronomico (Ramsey Michel) lo sostiene da sempre per i suoi menù coraggiosi e innovativi. Ma il proprietario del ristorante (Dustin Hoffman) insiste affinché Carl riproduca fedelmente il menù ormai collaudato da un decennio.

Ovviamente il critico un bel giorno stronca il cuoco sul suo blog. Seguono una serie di traversie mediate dalla multimedialità, in cui vengono coinvolti anche il figlio e la ex moglie di Casper.

Cosa posso dire?

Una comicità che a mio parere non morde (per rimanere in tema) ed una storia molto prevedibile, il cui punto di forza filmico sono i sapori, gli odori e i profumi che quasi attraversano lo schermo, e le pietanze inenarrabilmente gustose che escono dai primi piani e invogliano quasi a lasciare la sala anzitempo per dirigersi altrove…

Massimo Lanzaro