Flusso di pensieri: “Non andrò a vedere Massimo Boldi (sta per uscire Ma tu di che segno 6 ma basta il trailer per…), non andrò a vedere il cinepanettone di Aldo, Giovanni e Giacomo (Il ricco, il povero e il maggiordomo), e nemmeno Christian De Sica, tornato a scuola, che per quest’anno ha lasciato il compito a Lillo & Greg (non andrò a vedere neppure loro, non me ne vogliate). Cosa resta dunque del cinema autoctono di matrice natalizia? Forse il trio Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo (sono quelli della serie TV “Boris”!).
Mi sono motivato ulteriormente: c’è anche Corrado Guzzanti. E sono andato a vedere questa commedia politicamente scorretta che inizia presentando le decadi dicembrine come una sorta di diacronico equivoco, storico e socio-antropologico.
Il cast per la produzione Wildside con Rai Cinema è ben nutrito: Alessandro Cattelan, Marco Giallini, Valerio Mastandrea, Alessandra Mastronardi, Laura Morante, Francesco Pannofino, Caterina Guzzanti, Andrea Sartoretti, Stefano Fresi. Purtroppo non tutti sono in formissima: qualcuno incespica vistosamente.
Nella trama il ritratto di famiglie molto improbabili alle prese con le festività imminenti fa da sfondo alla storia d’amore tra Massimo e Giulia. Questa si dipana alternando momenti alla “Monty Python incontrano gli Addams nel viterbese, ma ciascuno rimane della propria idea sul senso del cinghiale” con sani spunti originali da commedia all’italiana.
Il capovolgimento narrativo, con i doppi ruoli dei protagonisti e alcune trovate sono indiscutibilmente spassose, per carità. Forse le persone che in sala ridacchiavano comunque molto più frequentemente di me hanno riletto “Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio” più recentemente del sottoscritto. Resta comunque l’opera coraggiosa di un manipolo di registi e sceneggiatori con navigata esperienza televisiva che (come si suol dire) fa ben sperare per il futuro.
Il cast per la produzione Wildside con Rai Cinema è ben nutrito: Alessandro Cattelan, Marco Giallini, Valerio Mastandrea, Alessandra Mastronardi, Laura Morante, Francesco Pannofino, Caterina Guzzanti, Andrea Sartoretti, Stefano Fresi. Purtroppo non tutti sono in formissima: qualcuno incespica vistosamente.
Nella trama il ritratto di famiglie molto improbabili alle prese con le festività imminenti fa da sfondo alla storia d’amore tra Massimo e Giulia. Questa si dipana alternando momenti alla “Monty Python incontrano gli Addams nel viterbese, ma ciascuno rimane della propria idea sul senso del cinghiale” con sani spunti originali da commedia all’italiana.
Il capovolgimento narrativo, con i doppi ruoli dei protagonisti e alcune trovate sono indiscutibilmente spassose, per carità. Forse le persone che in sala ridacchiavano comunque molto più frequentemente di me hanno riletto “Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio” più recentemente del sottoscritto. Resta comunque l’opera coraggiosa di un manipolo di registi e sceneggiatori con navigata esperienza televisiva che (come si suol dire) fa ben sperare per il futuro.
Massimo Lanzaro