Il Napoli di Gattuso durante questa stagione, tra campionato ed Europa League, ha collezionato 6 sconfitte, 3 pareggi e 14 vittorie, realizzando 44 reti e incassandone però 22 reti. Uno score che a prima vista sembra molto buono, se non fosse per il fatto che raramente ha vinto uno scontro dirette con una big. Tra le vittorie importanti, si contano al momento quella in trasferta in Europa League contro la Real Sociedad e in campionato quelle con l'Atalanta di Gasperini e la Roma di Fonseca. Per il resto c'è da preoccuparsi e non poco. Perché se è vero che l'inizio di stagione è stato influenzato dalla gara non disputata contro la Juventus di Pirlo, bisogna anche dire che questa squadra ha iniziato a perdere colpi già durante la prima parte della stagione.
La stagione del Napoli, tra luci e ombre
La sconfitta in EL contro l'AZ è stata il primo campanello d'allarme. Già alla quinta partita di campionato, il Napoli crolla in casa contro il Sassuolo di De Zerbi. Da quel momento in poi inizia ad alternare prestazioni convincenti, come quella in trasferta contro il Bologna a gare che poteva finire diversamente come quella contro il Milan, ma soprattutto sono arrivate sconfitte dove la squadra sembrava proprio non esserci, mentalmente e fisicamente.
Due esempi su tutti: Lazio e Spezia. Perché se è vero che contro l'Inter il Napoli avrebbe meritato molto più della sconfitta maturata grazie a un calcio di rigore che si poteva anche non concedere e nessuno si sarebbe scandalizzato, bisogna anche dire che lì la stagione del Napoli è definitivamente naufragata. La sensazione e l'impressione è che questa squadra abbia bisogno di stimoli continui. Eppure giocare contro Lazio e Milan, così come la stessa Inter e la Real Sociedad, creano qualche incertezza.
Gli obiettivi da raggiungere per la società di De Laurentiis
Uno degli aspetti su cui bisogna soffermarsi, per il Napoli è come attualmente non vi sia una rosa davvero competitiva per stare tra le prime del campionato e fare bene anche nel percorso europeo, dove per far bene intendiamo arrivare in semifinale di Europa League, centrando la qualificazione in Champions per la prossima stagione. Ci sono due squadre, ma entrambe risultano essere incomplete e poco competitive.
Nonostante vengano messi in discussione i migliori talenti di questa rosa, c'è da dire che non si può giocare una stagione intera con solo due attaccanti davvero all'altezza di questa squadra. Se poi si rompono che si fa? Diventi una squadretta di provincia in cerca di fortuna? Perché Politano e Petagna sono giocatori che squadre come Inter, Roma e Juventus non schiererebbero mai titolari, nemmeno durante un turnover.
Gattuso quest'anno sta facendo il possibile per modellare il centrocampo, ma sta snaturando giocatori che se messi nel loro ruolo naturale potrebbero rendere il triplo. L'aspetto più evidente però riguarda la differenza tra i nomi che avevano reso grande questo reparto durante l'era Sarri e quelli che sono a disposizione di Gattuso. La squadra è passata da Zieliński, che formalmente era il vice-Hamšík, il quale costituiva un reparto di primo livello affiancato da Allan e Jorginho, in una squadra dove non trovava spazio un calciatore come Rog, poi passato al Cagliari, per una formazione, quella attuale, che si ritrova in organico con giocatori ex-Celta Vigo e Monaco.
I punti di forza per la formazione di Gattuso
Passando invece alle note positive di questa squadra, bisogna riconoscere che la cessione di Callejon alla Fiorentina è stata tutto sommato positiva, visto che oggi trova più spazio e più impiego nel suo ruolo un calciatore pronto come Hirving Lozano. E Lozano vede la porta e segna. Lo stesso può dirsi per Insigne, il quale quest’anno ha raggiunto nella classifica dei marcatori all-times, nomi come quelli di Careca e Altafini. In attesa di ritrovare Mertens e Osimhen, il Napoli può puntare su questo gruppo, cercando una formula che si spera possa tornare al 4-3-3 di sarriana memoria, come invocato da molti tifosi e appassionati di calcio sui social e nei forum specializzati.