Cinema NEWS Racing Serie TV

Ayrton Senna: La serie Netflix che celebra il leggendario pilota di Formula 1

Abbiamo appena concluso la visione di “Senna”, la miniserie di sei episodi prodotta da Netflix, un’opera ambiziosa e ben strutturata che prova ed in parte riesce a catturare l’essenza del grande pilota brasiliano. Una produzione televisiva che sa essere coinvolgente, capace di emozionare ed in grado di offrire un ritratto a 360 gradi di un uomo che è stato molto più di un campione di Formula 1. Perché qui non si parla solo di motori e vittorie: si parla di ambizione, umanità e del prezzo che si paga per inseguire la perfezione.

La serie, girata con una cura quasi maniacale, ci ha impressionati soprattutto per la ricostruzione storica dei dettagli. Ogni macchina, ogni circuito, ogni gara sembra uscita direttamente dagli anni ’80 e ’90. Dalla McLaren alla Williams, i bolidi che hanno accompagnato Senna nelle sue imprese leggendarie sono rappresentati con una precisione che farà la gioia di tutti gli passionati. Le sequenze di gara, grazie a una regia dinamica e a un sonoro avvolgente, sono adrenalina pura: sembra di sentire l’asfalto sotto le ruote e di essere seduti nell’abitacolo mentre si affrontano curve impossibili a velocità folli.

Ma ciò che rende “Senna” veramente speciale è la capacità di andare oltre il mito. Gabriel Leone (Senna) offre un’interpretazione genuina, restituendo non solo la determinazione e il carisma del campione, ma anche la sua complessità come essere umano. Il rapporto con la famiglia, dipinto con grande delicatezza, è uno dei punti di forza della narrazione. Dalla complicità con la sorella Viviane, sempre al suo fianco, ai dialoghi intensi con il padre Milton, emerge un lato più intimo di Ayrton, lontano dalle luci della ribalta.

Certo, il pilota di San Paolo è molto di più. C’è qualcosa di magico in lui, una sorta di aurea che avvolge la sua figura e che non può essere riprodotta, ma nel complesso Gabriel Leone riesce con la sua interpretazione a centrare alcuni punti determinanti della carriera del campione, e a fornire dettagli inediti o poco conosciuti sulla sua vita privata.

Un altro elemento che ci ha colpito è il racconto della rivalità con Alain Prost. Le loro battaglie in pista sono leggendarie, ma la serie riesce a esplorare anche il lato umano di questa competizione: rispetto, tensioni, e quel duello infinito che li ha definiti entrambi come piloti e come uomini. Le loro sfide non erano solo sportive, ma veri e propri scontri di visioni e personalità, ed è impossibile non rimanere affascinati da questa dinamica.

La serie propone molti momenti di pura esaltazione, a partire dalle vittorie di Senna in Formula Kart fino a quelle in Formula Ford e Formula 3, fino alla leggendaria rimonta di Monaco ’84 con la Toleman sotto la pioggia battente, e trova il suo apice emotivo nell’ultimo episodio, dedicato al tragico incidente di Imola del 1º maggio 1994. La ricostruzione di quei momenti è fatta con rispetto e sensibilità ed è impossibile non provare un nodo alla gola mentre si rivive l’addio a un campione che sembrava invincibile. La perdita di Senna non viene trattata solo come un fatto sportivo, ma come un evento che ha lasciato un vuoto profondo nella vita di chi lo conosceva, nel Brasile e nel cuore di milioni di fan in tutto il mondo.

Se qualche appunto si può fare è che mancano nella ricostruzione storica alcuni momenti salienti della carriera del campione, come ad esempio: la gara a Donington nel 1993, sempre in condizioni avverse sotto la pioggia; oppure le stagioni alla Lotus, appena accennate. Ma probabilmente sono carenze dovute al fatto di dover condensare l’intera vita di Ayrton in un prodotto televisivo composto da pochi episodi.

Ci sentiamo però di dire che “Senna”, pur con qualche mancanza o piccola sbavatura, è una miniserie che colpisce nel segno. Perché non si limita a celebrare un campione, ma ne offre un ritratto ricco di sfumature, con una buona sceneggiatura in grado di coinvolgere chiunque, anche chi non conosce il mondo delle corse; rappresentando una storia di sacrificio, passione e umanità, raccontata con una qualità tecnica ed emotiva che la rendono imperdibile per gli appassionati di Formula 1 e non solo.