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Al cinema comandano le donne: nel 2013 sbancano i film con personaggi femminili forti

Secondo una ricerca del sito ‘Vocativ’ i lungometraggi che passano il Bechdel test sono anche quelli che hanno incassato di più

Sfatiamo un mito: non è vero che le donne, tra di loro, parlano solo di uomini. E soprattutto non lo fanno al cinema, non almeno nei film che hanno incassato di più nel 2013. E’ quanto emerge da una ricerca del sito Vocativ.com, secondo il quale le produzioni che più hanno fatto furore al botteghino l’anno passato sono anche quelle che hanno come protagonisti personaggi femminili forti in base al Bechdel test.

Coniato da Alison Bechdel, disegnatrice di fumetti americani, il sistema di valutazione si basa su tre criteri: il numero di donne presenti nel film, la loro interazione e il contenuto di quest’ultima. Fan di Sex and the City e compagnia astenersi: non basta fare numero, al centro dei discorsi delle nostre eroine deve esserci altro rispetto al solito maschio di turno.

Per superare il test, infatti, il lungometraggio deve contare sulla presenza di (almeno) due donne che parlino tra di loro di qualcosa che non sia (solo) il sesso opposto. In Svezia ne hanno fatto un mantra: tutti i film in uscita sono sottoposti alla valutazione, solo quelli che la superano arrivano al punteggio massimo in termini di rating. Hollywood è avvertita.

Ma cos’hanno in comune i film che hanno passato il Bechdel, oltre ad una visione meno stereotipata dell’universo femminile? Gli incassi, ovviamente. Parliamo complessivamente di 4,22 bilioni di dollari al botteghino Usa rispetto agli 2,66 bilioni dei film che sono stati “bocciati”. Brillantemente promossi film come ‘Il grande e potente Oz’, ‘Hunger Games – La ragazza di fuoco’, ‘Cattivissimo me 2’ e – a sorpresa, verrebbe da dire – il sesto capitolo di ‘Fast & Furious’. Anche gli amanti del genere horror non hanno di che lamentarsi: superano il test ‘La madre’ e ‘The conjuring – L’evocazione’. Tra gli illustri bocciati spuntano invece i fantasy campioni di incassi come ‘Lo Hobbit – La desolazione di Smaug’ e ‘Star Trek’. Non si salva nemmeno il colossal ‘Gravity’, che conta solo un personaggio femminile, mentre è dubbia la collocazione del ‘Grande Gatsby’: due donne ci sono, ma non parlano tra loro. Idem per ‘The lone ranger’ o ‘Pacific Rim’. E in Italia? Non sembra che Checco Zalone con il suo campione di incassi ‘Sole a catinelle’ si sia posto il problema.

Peraltro, il “ruolo” in cui il gentil sesso è – almeno per il 2013 – davvero inesistente è dietro la macchina da presa: tutti, ma proprio tutti i realizzatori dei film presi in considerazione sono uomini. Chissà cosa ne penserebbero gli svedesi.

Costanza Ignazzi