Musica

Intervista a Cosimo “Zanna” Zannelli

L’eclettico chitarrista di Gianni Morandi ed ex Litfiba, parla del proprio rapporto con la musica

Ciao Cosimo, è un sempre un piacere ritrovarsi e ti ringrazio per avermi dedicato del tempo e... benvenuto da parte mia e della redazione su IlQuorum.it!

- Come stai? 

Molto bene! Piacere mio Luca, non ci si vede da un po’! Grazie a te per l’opportunità di questa chiacchierata.

- Rompiamo gli indugi  ed entriamo subito nel vivo. Piero Pelù solista, Litfiba, Marla Singer, I Soci, e ora Gianni Morandi, possiamo definirti un chitarrista di esperienza?

Di fare esperienza vorrei non finire mai perché in ogni situazione musicale con cui ho a che fare mi diverto, imparo tanto, conosco musicisti straordinari che spesso e volentieri sono anche umanamente fantastici... E provo a crescere persona.

Vorrei aggiungere ai nomi che hai citato quello di Paolo Simoni, per il quale ho suonato le chitarre dell’album in uscita e del singolo “Che Stress”, recente hit radiofonica. Paolo è un cantautore bravissimo ed è bravissimo Luca Pernici, che ha prodotto l’album e con il quale collaboro in studio dai tempi del primo Lp dei Marla Singer.

- Con chi ti sei divertito di più? Oppure, chi hai trovato più vicino al tuo mondo musicale?

Con i Marla Singer ho creato musica in prima persona, con I Soci lo sto facendo adesso. Gli altri lavori sono stati/sono più da sideman o turnista che dir si voglia.

Per me contribuire alla realizzazione di un progetto altrui è gratificante e divertente quanto realizzarne uno mio. Mi sono trovato sempre bene anche perché mi piace essere eclettico e mi piace tantissima musica. Certo è che dei Litfiba avevo i poster in camera da ragazzino, e passare dal poster al palco è stata una grande emozione. Ma sento ad ogni occasione la responsabilità di dover essere all’altezza della gran fortuna che ho, potendo vivere di un lavoro scelto per passione.

Pertanto ogni opportunità che arriva merita il massimo della mia attenzione e del mio impegno. E alla fine mi diverto sempre!

- Attualmente, sei in tour con Gianni Morandi, un'icona della musica italiana, puoi raccontarci come è nata questa collaborazione?

Mi hanno coinvolto Lapo Consortini e Diego Calvetti, rispettivamente chitarrista e produttore dell’ultimo album in studio di Gianni, deputati poi il primo all’organizzazione ed il secondo alla direzione musicale della band live. Lapo aveva già suonato con Gianni all’Arena di Verona, in occasione dello spettacolo tv del 2013. Io ho accettato subito con grande entusiasmo di partecipare. Si sta rivelando una bellissima esperienza, condivisa con Lapo, Diego e tanti altri musicisti. Tutte persone eccezionali, al fianco di un grandissimo artista.

- Insieme a te in questa avventura c'è anche Federico Sago Sagona, eclettico e bravissimo tastierista, se non erro è ormai dal 2008 che lavorate insieme per vari progetti...

Federico è il mio “fratello” musicale da una vita.

Ti correggo, suoniamo insieme dal 2002 ed abbiamo condiviso le esperienze più importanti, da Piero Pelù solista a Gianni Morandi passando dai Litfiba. Un grande!

- Tra tutti i progetti, c'è anche "In My Room", ce ne parli? E quanto sei legato a questo tuo lavoro?

Come molti altri chitarristi cresciuti musicalmente fra gli anni ’80 e i ’90, mi sono un po’ affezionato al concetto, oggi decisamente démodé, di “guitar-hero”. Quando ancora non era un videogame.

Mi piace esprimermi sia con la chitarra elettrica che con quella acustica, per approfondire aspetti comunicativi alternativi alla presenza di parole. Quando non hai una parte letteraria e cerchi di scrivere comunque una canzone, usando un organico esclusivamente strumentale, la melodia diventa l’aspetto principale da curare.

La ricerca di un tema melodico emozionante, che “parli” il più possibile, per me è la chiave. Scrivere un bel pezzo strumentale, che faccia breccia nei cuori della gente, è un’impresa.

Molte volte si cade nell’esibizione tecnico-didattica e si scrive un esercizio. Si arriva più al cervello dei musicisti che al cuore delle persone comuni insomma. Io credo che sia più bello ambire ad un messaggio universale che tentare di sbalordire i colleghi. Ma non é certo facile né fare l’una né fare l’altra cosa. Fondamentalmente ci provo e lo faccio perché mi diverto! E vista la passione che ho per il cinema, spero in futuro di aver modo di lavorare anche nell’ambito delle colonne sonore, un’esperienza che mi manca e che mi piacerebbe moltissimo. Ho musicato qualche cortometraggio in passato ed è stato molto divertente!

- Hendrix, Clapton, Page, Richards, Beck, B.B. King, Chuck Berry, Van Halen, Allman e Townshend, questi secondo Rolling Stones sono i dieci migliori chitarristi...

Non sono d’accordo in generale sul creare liste di questo tipo. Si cerca di stabilire un valore assoluto basandosi su un  linguaggio, quello della musica, che non è una scienza esatta. Citerei tanti altri chitarristi rock che personalmente reputo altrettanto determinanti ed influenti. David Gimour, The Edge, Andy Summers, Carlos Santana, Brian May, Steve Vai, Joe Satriani, Tom Morello, Steve Cropper, Angus Young, Slash, Malmsteen, Blackmore, Alvin Lee... Così al volo, già mi vengono in mente questi. Per cui niente top 5...

- Grazie infinite, come sempre, per la disponibilità, ci vedremo sicuramente in giro per i palchi d'Italia. Vuoi lasciare un saluto per i nostri lettori?

Certo! Ciao a tutti e w la musica sempre!

L.F.