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Il DUCA BIANCO: un’epopea Rock

La portata di questo grande personaggio, camaleontico, creativo, eclettico, rimarrà come una grande eredità nel mondo della musica e dell’arte

La notizia della morte di David Bowie è arrivata pesante come un macigno e inaspettata, poco dopo la pubblicazione del suo ultimo album, Blackstar, avvenuta nel giorno del suo sessantanovesimo compleanno.

La portata di questo grande personaggio, camaleontico, creativo, eclettico, rimarrà come una grande eredità nel mondo della musica e dell’arte.

Come timido tributo, ho deciso di delineare in questo articolo le tappe a mio parere più significative della carriera del Duca Bianco, soprattutto attraverso i personaggi che ha interpretato, gli album e le canzoni leggendarie, impossibili da dimenticare.

Ziggy Stardust: gli alieni e il rock’n’roll

Nel 1972 David Bowie pubblica l’album The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars. Si tratta del quinto album in studio, con il quale il cantautore londinese raggiunge il successo di massa. Si tratta anche di una rivoluzione: per la prima volta nel mondo del rock viene creato un personaggio “a tutto tondo”, protagonista dell’album e interpretato da Bowie stesso sul palco durante i live.

Fin dall’esordio David ci aveva abituati al suo amore per il trasformismo e alla creazione di stravaganti personaggi. Basti pensare al famoso Major Tom di Space Oddity, che puntualmente ritorna in diversi momenti e in svariate canzoni.

Ziggy (il nome è quello di una sartoria adocchiata per caso durante un viaggio in treno) è un umano entrato in contatto con una realtà aliena. Capelli arancioni, calzamaglia attillata, chitarra elettrica a tracolla: una rivoluzione che si chiamerà glam rock.

Dell’album restano canzoni leggendarie, come la stra-conosciuta Starman, forse uno dei primissimi motivi di cui ho ricordo.

Da Aladdin Sade al pirata di Rebel Rebel

La vena creativa e rivoluzionaria di David Bowie prosegue, dando vita a nuovi bizzarri personaggi e grande musica. Nel 1973 pubblica Aladdin Sade, titolo stravagante (il cui significato è “Aladino sano di mente”) e dal duplice significato (A Lad Insane vuol dire “Un tipo matto”).

Una delle tematiche dell’album è l’America, cui David inizia a guardare sempre più, almeno musicalmente. A caratterizzare le canzoni ci sono il fascino del nuovo continente, la presenza di personaggi leggendari (come dimenticare The Jean Genie?), la commistione di generi musicali diversi (caratteristica che tornerà puntualmente nella carriera di Bowie) e la teatralità.

Durante l’Aladdin Sade Tour, infatti, David porta sul palco Aladdin e ne fa un personaggio folle. La sua performance diventa sempre più teatrale e curata nei dettagli. I costumi, le maschere, il mimo: la musica di Bowie è sempre più interdisciplinare ed eclettica e le sue performance caratterizzate da un’estetica alla Klaus Nomi.

Dopo la pubblicazione di Pin Ups, album di cover famoso per la copertina, che ritrae David con la modella Twiggy, è il momento per un nuovo personaggio: il pirata di Rebel Rebel.

Traccia del concept album Diamond Dogs, ricco di riferimenti letterari (da Orwell a Borroughs) e ambientato in uno scenario post-apocalittico, Rebel Rebel è una canzone storica, ormai standard rock e manifesto di una generazione.

Dal Duca Bianco a Jareth

Nel 1976 David inventa un nuovo personaggio e cambia radicalmente il modo di esibirsi durante i live. Con l’uscita dell’album Station to Station nasce il Duca Bianco, cantante sofisticato, dalle performance pulite e contenute e dai completi bianchi e costosi.

è la nascita di una nuova era, l’immagine di un nuovo Bowie, che si è lasciato alle spalle il glam rock, ormai diventato fenomeno pop, per dedicarsi a nuove sperimentazioni.

Il 1976 è anche l’anno di esordio al cinema, nella parte di Thomas Jerome Newton (un alieno) nel film L’Uomo che Cadde sulla Terra.

Proprio il cinema sarà l’altra grande passione del Duca, che comparirà in Absolute Beginners e Labyrinth (1986), L’Ultima Tentazione di Cristo (1988), Fuoco Cammina con Me (1992), Basquiat (1996).

Proprio l’interpretazione di Jareth, il re dei Goblin nel film Labyrinth più si addice alla sua vena trasformistica, che gli consente di creare un personaggio memorabile (e una grande colonna sonora).

Gli anni ottanta e novanta

L’ingresso negli anni ottanta coincide con un’altra indimenticabile interpretazione. David diventa un triste Pierrot nel video di Ashes to Ashes, tratta dall’album Scary Monsters (and Super Creeps) e piena di riferimenti a Major Tom.

Gli album successivi si caratterizzano per un certo avvicinamento alla disco music e alla musica elettronica. Da segnalare Let’s Dance (1983) e l’esperimento hard rock con i Tin Machine (1988/1992).

Gli anni novanta vedono alternarsi una nuova ricerca musicale, in cui Bowie sperimenta con la musica techno, a costanti ritorni al pop-rock del passato.

Nel 1995, con l’album 1.Outside, David dà vita ad un nuovo personaggio, il detective Nathan Adler. L’intero disco è un concept album ispirato alla storia di questo fantomatico poliziotto nato dalla fantasia del Duca Bianco.

Il ritiro dalle scene e l’inaspettato ritorno

In seguito alla diagnosi di blocco di un’arteria coronarica, avvenuta nel 2004 appena dopo un concerto in Germania, David decide di ritirarsi dalle scene. Fino al 2013 si dedica a comparse occasionali (interpreta Tesla nel film The Prestige; incide una nuova versione di Change per il cartone animato Shrek).

Nel 2013, inaspettatamente, Bowie pubblica The Next Day, accolto con molto favore dalla critica. Da segnalare la canzone The Stars Are Out (Tonight), nel cui video appare l’attrice Tilda Swinton. Il video di The Next Day è un piccolo capolavoro cinematografico, in cui recitano, tra gli altri, attori del calibro di Gary Oldman e Marion Cotillard. La clip, dai contenuti osceni e blasfemi, è duramente criticata da alcune associazioni cattoliche.

Le atmosfere cupe e inquietanti del video di The Next Day tornano nell’ultimo album di Bowie, ormai considerato un testamento artistico, Blackstar.

BlackstarRitenuto da molti critici un vero capolavoro, il punto più alto della maturità artistica del Duca, Blackstar è già leggenda per i suoi vari riferimenti (che oggi è fin troppo facile vedere) alla malattia e alla morte imminente.

Forse nessun altro artista sarà mai in grado di inventarsi e reinventarsi quanto David Bowie. Sicuramente ci mancherà tantissimo. Mi piace pensare, però, che tra i versi del singolo Lazarus ci sia il suo vero testamento:

This way or no way / You know, I’ll be free.

Mi piace pensare, insomma, che anche nella morte il grande Duca Bianco sia com’era in vita: libero...

Nicole Stella